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Assegno di Inclusione, le ultime notizie

Quanto risparmia davvero il governo Meloni con il nuovo reddito di cittadinanza

L’esecutivo ha annunciato per mesi un taglio del reddito di cittadinanza che avrebbe liberato miliardi di fondi pubblici. Per la Lega, questi avrebbero dovuto andare all’aumento delle pensioni e alle politiche giovanili per il lavoro. Ma, numeri alla mano, la nuova misura porterà un risparmio limitato.
A cura di Luca Pons
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Dopo settimane di annunci, bozze e riformulazioni, il governo Meloni ha deciso come cancellare il reddito di cittadinanza. O meglio, come sostituirlo. Il decreto approvato il primo maggio introduce due misure: l'Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro.

Tuttavia, guardando i numeri, il guadagno sarà più basso di quello che si poteva aspettare. Il governo risparmierà poco più di un miliardo di euro all'anno: rispetto alle promesse fatte su pensioni e sostegno alle imprese, non una cifra particolarmente significativa.

Come funziona il nuovo reddito di cittadinanza diviso in due

Le misure diventeranno due. Per i non ‘occupabili' (famiglie con minorenni, over 60 o persone con disabilità) ci sarà l'Assegno di inclusione: un sussidio che, a seconda della composizione della famiglia e del reddito di partenza, può oscillare tra i 500 e i 900 euro al mese circa.  L'importo sarà più basso del reddito di cittadinanza, nella maggior parte dei casi, e secondo le stime del governo lo riceveranno molte meno persone: 730mila famiglie nel 2024, e poi a salire fino a 800mila nel 2033.

Per gli ‘occupabili', cioè tutte le altre persone che hanno i requisiti di reddito previsti, partirà invece il Supporto per la formazione e il lavoro. Questo consisterà in un assegno da 350 euro al mese, per un massimo di 12 mesi senza possibilità di rinnovo. Sarà una misura individuale, quindi i beneficiari saranno calcolati in singole persone, non in nuclei familiari.

I requisiti sono stringenti: per ricevere il supporto bisognerà dichiararsi immediatamente disponibili al lavoro, essere inseriti in progetti di formazione e non rifiutare neanche un'offerta di lavoro ‘congrua'. Per questo, il governo stima che il numero di beneficiari sarà piuttosto basso: 175mila persone quest'anno (la misura avrà il via a settembre), poi 322mila persone nel 2024 e da quel momento a scendere, fino a 133mila nel 2027 e negli anni successivi. Un aspetto importante del Supporto, infatti, è che il governo prevede che molti dei beneficiari trovino un lavoro.

Quanto risparmia il governo Meloni cancellando il reddito di cittadinanza

Questi sono i dati sono inseriti nella relazione tecnica al decreto Lavoro, che è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale. È difficile stimare il numero esatto di persone che il governo prevede di aiutare, vista la differenza tra famiglie che ricevono l'Assegno e persone singole che beneficiano del Supporto, ma certamente sarà più basso di quello raggiunto dal reddito di cittadinanza. Secondo l'Inps, dal 2020 al 2022 hanno ricevuto un assegno del Rdc (o della pensione di cittadinanza, misura minore spesso accorpata nei calcoli) tra 1,6 e 1,8 milioni di famiglie ogni anno.

Questa differenza si tradurrà in un risparmio sostanzioso per le casse dello Stato? Non esattamente. Sempre guardando all'osservatorio Inps, da aprile 2019 a marzo 2023 il reddito di cittadinanza è costato 29,7 miliardi di euro. Questa è la cifra che è stata erogata dall'Inps.

Facendo un rapido calcolo, nei quasi quattro anni di operatività, si ottiene una spesa media di circa 7,5 miliardi di euro all'anno. Considerando però che nel 2019 la misura era agli inizi, e che nei primi mesi del 2023 le richieste sono calate, può essere più corretto prendere in considerazione gli anni in cui il Rdc è stato a pieno regime: nel 2022 sono stati erogati circa 8 miliardi di euro, nel 2021 circa 8,8 miliardi, nel 2020 circa 7,2 miliardi. Si può dire, quindi, che lo Stato ha erogato in media 8 miliardi all'anno quando il reddito di cittadinanza era in vigore da gennaio a dicembre.

Quanto prevede di spendere il governo Meloni con le nuove misure? La stima, tenendo conto degli strumenti in sé e dei loro effetti fiscali, è che lo Stato spenderà 7 miliardi all'anno per i prossimi due anni, poi la spesa si abbasserà e resterà tra i 6,5 e i 6,8 miliardi negli anni successivi. Un risparmio che oscilla tra un miliardo e un miliardo e mezzo all'anno.

Le promesse di Meloni e Salvini su come usare i soldi del Rdc

Il punto non è solo il risparmio effettivo che deriva dal taglio del reddito di cittadinanza, ma soprattutto cosa il governo aveva promesso di fare con questi soldi. Nei mesi ci sono state diverse allusioni al costo del Rdc per le casse pubbliche, come quando Matteo Salvini ha detto che il Ponte sullo Stretto sarebbe costato "meno di un anno di reddito di cittadinanza" (calcolo poi smentito, perché la stima del governo stesso è che il ponte costerà almeno 13,5 miliardi di euro). Ma ci sono stati anche collegamenti più espliciti.

In campagna elettorale, Giorgia Meloni aveva detto che i soldi utilizzati per la misura di contrasto alla povertà avrebbero dovuto andare "alle imprese per assumere le persone". Una piccola parte della spesa per le nuove misure sarà dedicata anche agli incentivi per l'assunzione, ma non sarà una quota significativa: si parla di alcune decine di milioni all'anno. In ogni caso un risultato ben distante da quello che Meloni suggeriva, cioè di dare alle imprese lo stesso importo che era stato dedicato al Reddito. Anche Salvini, a giugno, aveva detto che era il caso di dare i soldi del Rdc "all'imprenditore che crea lavoro vero".

La stessa leader di Fratelli d'Italia aveva detto che si sarebbero trovate le risorse per alzare le pensioni, "in uno Stato che spende per il reddito di cittadinanza". Si era spinto ancora più in là Matteo Salvini, che a ottobre 2022 aveva proposto di sospendere il reddito di cittadinanza per chi poteva lavorare e usarlo per finanziare quota 102. In generale, dopo la vittoria delle elezioni, la posizione del vicepresidente del Consiglio era quella di "rivedere il Reddito di cittadinanza e tagliare sprechi e regali ai furbetti, e coi soldi risparmiati garantire pensione a chi fatica da una vita e lavoro sicuro ai giovani".

Con meno di due miliardi all'anno, però, il governo potrà fare ben poco per le pensioni. Già l'ultimo Def ha certificato tutte le promesse elettorali che l'esecutivo non ha mantenuto, in molti casi per mancanza di fondi. Una su tutte, quella su Opzione donna, il pensionamento anticipato per le donne che doveva essere reso strutturale e invece è stato di fatto smantellato.

Il costo per pagare le pensioni – per mantenerle così come sono, senza le innovazioni promesse come Quota 41 o un rialzo significativo delle pensioni minime – aumenterà di anno in anno, lo dice il Def stesso. E il governo si è impegnato a rispettare rigidi paletti di bilancio. In tutto questo, c'è un taglio del cuneo fiscale che il governo si è impegnato a rendere stabile: un'operazione che costerebbe più di 10 miliardi di euro all'anno. Insomma, dati alla mano, sembra che con la nuova misura il governo Meloni toglierà un supporto a centinaia di migliaia di persone e in cambio avrà un risparmio economico decisamente limitato.

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