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Supporto per la Formazione e il Lavoro

Nuovo Reddito di cittadinanza, 80mila assunzioni nel 2024 con il Supporto per la formazione e il lavoro

Secondo la Relazione tecnica del decreto Lavoro, con il Supporto per la formazione e il lavoro sono previste nel 2024 circa 80mila nuove assunzioni.
A cura di Annalisa Cangemi
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Secondo la Relazione tecnica allegata al decreto Lavoro, il nuovo strumento di attivazione al lavoro che sostituirà il Reddito di cittadinanza, cioè il Supporto per la formazione e il lavoro, che partirà da settembre 2023, e riguarderà 175mila beneficiari quest'anno (per una spesa di 112,5 milioni), che saliranno a 322mila il prossimo anno (costo 1,354 miliardi).

Contemporaneamente, per i nuclei familiari in difficoltà, in cui è presente un minore, un disabile o un over 60, partirà un'altra misura, prevista sempre dal decreto approvato il 1 maggio, e cioè l'Assegno di inclusione.

Per il 2024 80mila assunzioni

Per quanto riguarda il Supporto per la formazione e il lavoro, si stima una progressiva flessione della platea dal 2025 (284mila beneficiari) al 2033 (133mila). Nel dettaglio: la platea è stimata in 175mila persone per una spesa di 122,5 milioni quest'anno, 322mila individui per 1,35 miliardi nel 2024. Il numero dei percettori si riduce gradualmente fino ad arrivare a 133mila già dal 2027 per una spesa di 557 milioni.

Per calcolare gli oneri dell’esonero contributivo previsto per chi assume percettori del ‘Supporto', previsto dalla norma si è determinato il costo a partire dal 2024. Si ipotizza, nel 2024, un numero di assunzioni pari a 25mila per i contratti a tempo indeterminato e 55mila per i contratti a tempo determinato e stagionali, che dal 2025 diventano seimila e 13mila rispettivamente.

Assegno di inclusione, quanti sono i beneficiari

Sempre secondo la Relazione tecnica del decreto Lavoro, appena pubblicato in Gazzetta, saranno 733mila i nuclei beneficiari dell'Assegno di inclusione, l'altro strumento che sostituirà dal 2024 il Reddito di cittadinanza, per una spesa di oltre 5,48 miliardi.

Il nuovo Assegno di inclusione partirà dal primo gennaio dell'anno prossimo, e come requisito stabilisce in 5 anni la residenza in Italia anziché in 10 anni come per il Reddito di cittadinanza.

Il numero dei nuclei beneficiari sale progressivamente nel decennio, fino ad arrivare a 808mila per un costo 6,053 miliardi nel 2033. La Relazione spiega che per la quantificazione degli oneri a partire dall'anno 2024 "da un lato si è tenuto conto dei tassi di ingresso e uscita sperimentati nell’analisi dell’andamento dei nuclei percettori del Reddito di cittadinanza e delle variabili demografiche connesse alle collettività interessate alla prestazione in esame".

"Si è altresì tenuto conto della periodicità di rinnovo della prestazione e della relativa durata".

Con questa platea si ipotizza un numero di assunzioni pari a 18mila l'anno per i contratti a tempo indeterminato e 47mila l'anno per i contratti a tempo determinato e stagionali, con un costo per l'esonero contributivo previsto che va da 78,3 milioni nel 2024 a 119,4 milioni nel 2033.

Il Reddito di cittadinanza rimane fino al 31 dicembre 2023

Il Reddito di cittadinanza sarà mantenuto fino al 31 dicembre 2023 per una platea stimata in 191mila nuclei, con importo medio di 543 euro, per un numero medio di mesi pari a 3,7 e una conseguente spesa complessiva di 384 milioni per quest'anno. Si prevede che il limite temporale di sette mesi non si applichi quando i beneficiari sono stati presi in carico dai servizi sociali, in quanto non attivabili al lavoro.

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