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Pensioni

Quando si va davvero in pensione anticipata in Italia e perché l’età è aumentata

Gli ultimi dati dell’Inps mostrano che, all’inizio del 2024, si è alzata l’età media a cui gli italiani lasciano il lavoro, almeno per quanto riguarda le pensioni anticipate. È anche l’effetto della stretta del governo Meloni sui vari anticipi pensionistici, da Quota 103 a Opzione donna.
A cura di Luca Pons
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Nei primi tre mesi di quest'anno, sono andate in decorrenza circa 187mila pensioni, con un importo medio da 1.225 euro. Sono un numero decisamente più basso rispetto all'anno scorso: il 16,1% in meno, e se si guarda solo ai dipendenti pubblici il calo è addirittura del 39,4%. Sono informazioni fornite dall'Inps, nel suo ultimo aggiornamento sui flussi pensionistici. Guardando solo ai numeri sulle pensioni anticipate, emerge una tendenza: queste vengono erogate più tardi.

Per i dipendenti pubblici, l‘età media della pensione anticipata nei primi mesi dell'anno è stata di 61,8 anni. Nel 2023, era stata di 61,6. Può sembrare un cambiamento ridotto, ma un cambiamento di alcuni mesi (in media) nel giro di un anno è comunque significativo. Lo stesso vale per i lavoratori privati: l'età media per il pensionamento anticipato è passata da 61 anni a 61,2. L'aumento ha toccato sia gli uomini che le donne. Tra le altre categorie registrate dall'Inps, è cresciuta l'età anche coltivatori diretti, mezzadri e coloni, che sono arrivati a 61 anni mentre prima il dato era di 60,8. Nessuna variazione invece per gli artigiani (fermi a 61 anni) e per i commercianti (a 62,1).

Come detto, dall'inizio dell'anno si sono ridotte le pensioni anticipate, ma sono scesi molto anche gli altri tipi di pensionamento. Tanto che chi lascia il lavoro in anticipo è diventato il 36% del totale (prima era il 33%), e nel settore pubblico addirittura il 55% del totale (prima era il 42%).

Il motivo per cui l'età media di chi va in pensione anticipata è aumentata è anche che il governo Meloni ha imposto regole più stringenti, con criteri più difficili da raggiungere. Con l'ultima legge di bilancio, infatti, l'esecutivo si è concentrato su alcune misure in particolare – la conferma del taglio del cuneo fiscale e la riforma dell'Irpef a tre aliquote – e ha messo da parte una riforma ambiziosa delle pensioni.

C'è stato un lieve aumento dell'assegno minimo, ma per il resto Quota 103 è stata resa più selettiva, non si è arrivati nemmeno vicini alla Quota 41 promessa dalla Lega (in pensione con 41 anni di contributi, a prescindere dall'età) e tantomeno al superamento della legge Fornero, che è ancora in vigore. In particolare, Opzione donna è stata resa quasi inaccessibile. Lo mostrano i numeri dell'Inps: nei primi tre mesi del 2022 la avevano avuta 5.378 lavoratrici, nei primi tre mesi del 2023 erano 4.900, mentre all'inizio del 2024 sono state solo 1.276.

Così, con la stretta sulle pensioni anticipate, l'età dei pensionati è aumentata leggermente, e sembra probabile che questa tendenza continuerà nel resto del 2024. Nel suo Def, il governo non ha dato indicazioni su cosa potrebbe fare in legge di bilancio, ma le risorse saranno poche e l'intenzione sembra quella di concentrarsi di nuovo su temi diversi. In autunno, quando si inizierà a parlare della nuova legge di bilancio, l'esecutivo dovrà decidere in che direzione andare.

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