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Test di Medicina 2024/2025

Qual è il piano del governo Meloni per eliminare il numero chiuso a Medicina

Niente più test di Medicina, e al suo posto un esame di selezione da fare dopo sei mesi di corsi. Questa è l’idea annunciata dalla ministra dell’Università, Anna Maria Bernini. Per il momento, però, l’iniziativa è ancora nella sua fase iniziale.
A cura di Luca Pons
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Il governo Meloni ha un progetto per arrivare a superare il numero a chiuso a Medicina. Il piano sarebbe di sostituire nel giro di pochi anni il test di selezione per come esiste oggi con una serie di esami, da fare quando si è già iscritti all'università e si seguono i corsi da alcuni mesi: "La preparazione sarà nelle mani delle università, non più di corsi extra-accademici", ha detto la ministra dell'Università Anna Maria Bernini sui social.

Quest'anno, il test di Medicina ha già incontrato più di un ostacolo. La prima sessione è stata rimandata, e si svolgerà a marzo invece che a febbraio come era previsto. La prova Tolc Med, che dal'anno scorso ha sostituito la prova unica nazionale, è stata sottoposta a migliaia di ricorsi al Tar. Così per il 2024/2025 ci saranno delle novità. Le domande saranno pescate da una banca dati aperta e pubblica, composta da migliaia di quesiti. Le modalità saranno le stesse: 50 quesiti a risposta multipla, da completare in 90 minuti. La seconda sessione potrebbe poi svolgersi ad aprile o maggio. Nei prossimi giorni è attesa una serie di incontri tecnici, oltre a un'udienza del Tar del Lazio il 10 gennaio. Dopodiché, il testo per quest'anno dovrebbe essere definito.

La ministra Bernini, però, ha detto che "le regole per l’ingresso a Medicina ad oggi non hanno funzionato", e per questo in futuro bisogna puntare "a un meccanismo più equo". Le novità per quest'anno sono solo "una prima tappa" in un vero e proprio "percorso di riforma complessivo per l'iscrizione a Medicina".

L'idea della ministra sarebbe quella di "consentire agli studenti di frequentare corsi caratterizzanti", quindi iniziare l'università, senza nessuna selezione. Al termine di un primo periodo, che potrebbe essere di "sei mesi" e in ogni caso piuttosto breve, bisognerebbe "sostenere degli esami" e in base al risultato di questi si potrebbe accedere alla facoltà o meno.

Insomma, un modello non molto lontano da quello francese (che mette lo ‘sbarramento' al secondo anno) ma con tempi più brevi. Sul piano legislativo, non è ancora ufficiale come il governo intenda procedere. Una possibilità è che si punti su un disegno di legge delega approvato dal Parlamento. Qui si darebbero i paletti più importanti: il superamento del numero chiuso e la creazione di un meccanismo nuovo, coinvolgendo anche le università. Il governo poi avrebbe diverso tempo, probabilmente alcuni anni, per mettere a punto i dettagli.

Al Senato c'è già una proposta simile, depositata dal senatore della Lega Roberto Marti, che al Sole 24 Ore ha confermato che il centrodestra intende accelerare sul tema. Il ddl ha come relatore a Francesco Zaffini, di Fratelli d'Italia, il presidente della commissione Sanità. C'è poi un testo a prima firma FdI, e si attende che anche il Partito democratico depositi una sua proposta nei prossimi giorni. Insomma, l'esame non cambierà a breve ma sembra che ci siano le basi per arrivare a superare il numero chiuso nei prossimi anni.

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