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Pronto il decreto del governo per tagliare i prezzi di benzina, gasolio, gas e luce

Il governo Draghi sta per approvare un decreto urgente per frenare gli aumenti senza sosta di benzina, gasolio, gas e luce, acuiti dalla guerra in Ucraina.
A cura di Giacomo Andreoli
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Un decreto urgente per frenare gli aumenti senza sosta di benzina, gasolio, gas e luce, acuiti dalla guerra in Ucraina. Ci sta lavorando il governo Draghi, con il testo che dovrebbe essere approvato domani o al massimo giovedì in Consiglio dei ministri, nel giorno in cui, per la prima volta da 3 mesi, il costo dei carburanti è in leggero calo.

L'obiettivo, quindi, è frenare in particolare la corsa sfrenata del prezzo dei carburanti, tagliando le accise, ma anche contenere i costi in bolletta per famiglie e imprese, utilizzando ancora il meccanismo delle rate. In questo modo il premier cerca di rispondere al pressing dei partiti, primo tra tutti la Lega di Matteo Salvini, che da giorni chiede di fare qualcosa. Ma non solo: le parole di due giorni fa del ministro Cingolani, che ha parlato di "truffa colossale" sul prezzo della benzina, hanno scosso molto la maggioranza e l'esecutivo.

Per intervenire, però, non si potrà fare nuovo deficit. Il debito pubblico ha infatti raggiunto livello troppo alti (si attesta a gennaio a circa 2.713 miliardi) e fino alla riscrittura del Documento di economia e finanza (che potrebbe essere anticipata a fine marzo), va preservata la stabilità dei conti. Per trovare risorse, quindi, si punta sull'extragettito dell'Iva, che entro la fine dell'anno potrebbe portare 2 miliardi in più del previsto. Non solo: potrebbe essere esteso il prelievo fiscale sugli extraprofitti di tutte le società energetiche (e non più solo quelle che producono da fonti rinnovabili).

Tetto massimo al costo del gas e bollette calmierate

Innanzitutto l'esecutivo vorrebbe mettere un tetto massimo al prezzo dell'importazione di gas naturale in Italia. Potrebbe essere: 100 euro a megawattora. Non si parla invece di prezzi al ribasso. Draghi e il ministro della Transizione ecologica Cingolani volevano imporre il limite di 80 euro, ma da Bruxelles è arrivato un secco no. I tecnici dell'Ue, infatti, hanno spiegato che i Paesi fornitori in questo modo potrebbero tagliare l'offerta di materia prima a tutta l'Europa. Rimane però il rischio che mettendo un limite solo in Italia chi ci dà il gas possa vendere di meno a noi e di più a Francia, Spagna e Germania (con prezzi più alti).

Benzina, possibile taglio delle accise di 15 centesimi

Quanto alla benzina e al gasolio, si parla di permettere un risparmio immediato a partire da 15 centesimi (come si è fatto in Francia) e fino al 10% del costo del carburante. Lo si farebbe intervenendo sul taglio delle accise, con una "sforbiciata" che farebbe respirare i cittadini e le imprese, soprattutto quelle del settore dei trasporti (a partire dai Tir). Nessun intervento dall'alto, invece, per ridurre le commissioni di intermediazione delle società di raffinazione o importazione del petrolio per la rivendita al distributore. Su questo il governo può fare poco e nulla.

L'attesa per l'intervento dell'Europa

Per aiuti più sostanziosi, però, si attende un intervento da parte dell'Unione europea. Il primo passo potrebbe essere il via libera al temporary framework sugli aiuti di Stato, come si è fatto per il Covid. Ma dal prossimo Consiglio Ue del 24 e 25 marzo ci si aspetta altro: forse addirittura un Energy Recovery Fund, con nuovo debito comune per calmierare i prezzi dell'energia e prevedere stoccaggi e acquisti condivisi sul gas al livello comunitario.

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