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Manovra economica 2023

Pos obbligatorio, reddito di cittadinanza, pensioni minime: le novità negli emendamenti del governo

Il ministro dell’Economia ha annunciato una serie di novità nella manovra: è saltata l’eliminazione dell’obbligo di accettare il Pos, che resta per qualsiasi cifra, mentre viene tagliato ancora il reddito di cittadinanza e aumentano le pensioni minime per gli over 75.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Non sarà addio al Pos, mentre per i percettori di reddito di cittadinanza c'è un'altra brutta novità. In serata il ministro Giorgetti, dopo una giornata di fuoco al Mef, si è presentato in commissione Bilancio alla Camera – con un discreto ritardo che ha generato non poche polemiche – per presentare il maxiemendamento del governo alla manovra economica. Il motivo dell'attesa è stato l'ulteriore lavoro di spacchettamento effettuato dal Tesoro su indicazione della presidenza della Camera: niente più maxiemendamento, ma emendamenti singoli del governo per aree tematiche. Poco cambi, arriva Giorgetti e si comincia. Anche perché le novità sono tantissime.

"Nell'emendamento che presenterà il governo è prevista l'eliminazione della normativa relativa al Pos – ha annunciato Giorgetti in commissione – Argomento che rimettiamo alla valutazione della commissione per quanto riguarda eventuali forme, che noi caldeggiamo, di ristoro o risarcimento per gli operatori che si dovranno trovare di fronte ad un maggiore onere per le commissioni applicate su queste transazioni". Insomma, tutta la storia dell'eliminazione dell'obbligo del Pos e del tetto a 60 euro o a 30 euro, in sostanza, finisce qui. Durante la discussione parlamentare il governo invita a inserire degli aiuti economici per gli esercenti, stop.

"Passa da 20 a 25mila", invece, il tetto del reddito per il taglio del cuneo di un ulteriore punto percentuale. Si parla del taglio al 3%, contro il 2% che invece dovrebbe andare fino ai 35mila euro. Novità anche sulle pensioni: "C'è l'innalzamento a 600 euro delle pensioni minime per tutti quelli che hanno 75 anni", ha annunciato Giorgetti. Su questo punto specifico Forza Italia aveva insistito particolarmente nelle ultime settimane. "Abbiamo previsto la revisione del meccanismo di indicizzazione delle pensioni per gli anni 2023 e 2024, è stata elevata la percentuale della fascia di pensioni da 4 a 5 volte la minima e ridotte conseguentemente quelle a salire per quanto riguarda i redditi".

"Sul reddito di cittadinanza le mensilità sono state ridotte da 8 a 7", ha poi aggiunto Giorgetti. Si parla dei percettori ritenuti occupabili, che perderanno automaticamente il sostegno nel 2023 non più ad agosto ma a luglio. Dal 2024, infatti, l'aiuto non esisterà più, ma ci sarà un'altra misura di sostegno al reddito – o una riforma dell'attuale – per chi non può lavorare. E ancora: "Si è aumentato da seimila a ottomila euro la soglia massima per l'esonero dal versamento dei contributi previdenziali a favore di datori di lavoro che assumono dal primo gennaio al 31 dicembre con contratto a tempo indeterminato i beneficiari del reddito di cittadinanza – ha spiegato Giorgetti – Permette di coprire di fatto l'intera platea dei nuovi assunti perché raggiunge dei livelli significativi".

Sul Superbonus ci sono altre novità: "È recepita quella che è una volontà emersa in commissione al Senato sul dl quater e recepita qui per motivi di tempo – ha annunciato il ministro dell'Economia – la possibilità di presentare la cilas per i condomini entro il 31 dicembre 2022 per mantenere il regime di maggior favore al 110%".

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