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La tragedia dei migranti sulla rotta balcanica

Per rimpatriare i migranti il governo Meloni considera “Paesi sicuri” anche le dittature

Il ministero degli Esteri ha ampliato la lista di Paesi in cui sarà più facile rimpatriare le persone migranti. Ci sono Stati denunciati da anni come autocrazie, tra cui Egitto e Camerun, ma anche il Bangladesh dove gli oppositori politici sono perseguitati.
A cura di Pietro Forti
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Il ministero degli Esteri ha ampliato la lista di Paesi considerati "sicuri", così da rendere più semplice la procedura per il rimpatrio. Chi arriva in Italia illegalmente da questi Stati, infatti, ha molte meno possibilità di vedere accettata la propria richiesta di protezione internazionale, anche a causa di una procedura diversa e accelerata. Nel decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale la Farnesina, con ministero dell'Interno e ministero della Giustizia, ha deciso di portare da 16 a 22 il numero di Paesi sicuri: arrivando a includere anche Egitto, Camerun, Colombia, Perù, Sri Lanka e soprattutto Bangladesh, il Paese da cui arrivano più persone in Italia.

Perché un Paese viene considerato "sicuro"

A regolare i criteri per cui un Paese possa essere considerato "sicuro" dal governo italiano è il decreto legislativo 25/2008. Secondo questa norma, uno Stato che non fa parte dell'Unione europea è da ritenersi sicuro se "sulla base del suo ordinamento giuridico, dell'applicazione della legge all'interno di un sistema democratico e della situazione politica generale, si può dimostrare che, in via generale e costante, non sussistono atti di persecuzione" e se non c'è rischio per il richiedente asilo di "tortura o altre forme di pena o trattamento inumano o degradante, né pericolo a causa di violenza indiscriminata in situazioni di conflitto armato interno o internazionale".

La lista dei Paesi sicuri, tuttavia, contiene al suo interno Stati in cui discriminazioni e violazioni dei diritti umani contro i migranti sono presenti se non frequenti (come per esempio in Tunisia, aggiunta alla lista insieme ad altri tre Paesi nel marzo 2023). Per quanto riguarda l'Egitto, le organizzazioni umanitarie e quelle che monitorano le libertà civili da anni denunciano le modalità autoritarie con cui il presidente Abdel Fattah Al Sisi governa il Paese dal 2014 (tanto che l'ex presidente statunitense Donald Trump l'aveva definito il suo "dittatore preferito"); in Camerun, il presidente Paul Biya governa ininterrottamente dal 1982, e l'oragnizzazione Freedom House ha denunciato pesanti brogli elettorali per restare al potere. Anche in Bangladesh, in vista delle elezioni di quest'anno, secondo Human Rights Watch il governo sta perseguitando gli oppositori politici.

L'Agenzia dell'Unione europea per l'asilo (Euaa) in un report del 2022 sosteneva che "i Paesi dell'Ue tendono a descrivere come “sicuro” un certo Stato quando ricevono parecchie richieste d’asilo da persone che provengono da quel Paese". In effetti, tra le nuove aggiunte, Bangladesh ed Egitto sono rispettivamente il primo e il quinto Paese di provenienza per numero di nuovi arrivi in Italia nel 2024: dal primo sono arrivate 3425 persone, dal secondo 1037. Il terzo e il quarto Paese di questa "classifica", Tunisia e Gambia, sono stati aggiunti alla lista dei Paesi sicuri l'anno scorso.

Come funziona la procedura di rimpatrio accelerata

Una persona migrante che arriva da un Paese sicuro può comunque chiedere e ottenere asilo per protezione internazionale in Italia. La procedura tuttavia è diversa e accelerata. C'è la possibilità che la domanda venga dichiarata manifestamente infondata se il richiedente non invoca "gravi motivi" per cui è partito da quel Paese; inoltre, sono i richiedenti a dover portare le prove che in quel Paese sia messa in discussione la loro sicurezza e la loro libertà. Non è lo Stato italiano, quindi, a dover fare accertamenti in questo senso, come invece accade per le altre domande di asilo per protezione internazionale.

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