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Pensioni, Draghi convoca i sindacati a Chigi: “Incontro andato male, si valutano mobilitazioni”

Nessun accordo è stato raggiunto nel vertice a Palazzo Chigi tra Mario Draghi e i rappresentanti dei sindacati. “L’incontro non è andato bene”, fanno sapere dalle parti sociali. Si parla di un clima teso e di un sostanziale braccio di ferro in tema pensioni. Cigl, Cisl e Uil annunciano che nei prossimi giorni valuteranno iniziative di mobilitazione. E intanto, anche nella maggioranza di governo l’intesa continua ad essere lontana, mentre i tempi per approvare la manovra iniziano a stringere.
A cura di Annalisa Girardi
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Si è concluso in un nulla di fatto il vertice tra il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e i rappresentati dei sindacati, convocati a Palazzo Chigi per fare il punto sul tema pensioni in vista della manovra. A quanto si apprende, il clima resterebbe particolarmente teso tra il governo e le parti sociali: il confronto tra Draghi, Cigl, Cisl e Uil è stato sospeso e dovrebbe riprendere domani. Il presidente del Consiglio ha lasciato il tavolo prima del termine dell'incontro "per un impegno", fanno sapere da Chigi. E tutto viene rinviato a domani per "approfondire alcuni aspetti specifici".

Maurizio Landini (Cgil), Luigi Sbarra (Cisl) e Pierpaolo Bombardieri (Uil) si sarebbero detti nettamente contrari a un ritorno alla legge Fornero, anche se graduale e diluito negli anni. Di fatto, quindi, il confronto è stato più un braccio di ferro. "Il lavoro non può essere precario", ha detto Landini al termine dell'incontro, avvertendo che se non ci sarà un confronto allora le parti sociali lanceranno iniziative di mobilitazione. "Accordi non ce ne sono stati. Pretendiamo che gli investimenti per la crescita non producano lavoro precario", ha ribadito.

Lo stesso concetto è stato ribadito anche da Sbarra, che ha bollato il confronto a Chigi come "insufficiente", annunciando che dopo l'approvazione della manovra in Consiglio dei ministri i sindacati valuteranno "come dare luogo a una fase di mobilitazione a sostegno delle nostre rivendicazioni". E ancora: "La manovra rischia di venire avanti con gravi insufficienze e squilibri per effetto del mancato confronto con le parti sociali e il sindacato. Nel merito ci sono luci e ombre".

Infine, Bombardieri ha aggiunto: "L'incontro non è andato bene. Su pensioni ci sono solo 600 milioni. Non ci sono risposte sulla riforma complessiva necessaria. Il sindacato valuterà nei prossimi giorni forme e strumenti di mobilitazione per fare scelte adeguate". Bombardieri ha inoltre smentito che domani ci sia un nuovo vertice con il governo: "Domani non c'è nessun incontro. Domani è in programma un incontro con i segretari generali della confederazione europea dei sindacati e con la segretaria del sindacato mondiale".

Insomma, fumata nero sull'accordo. Che continua a mancare anche tra le forze politiche di maggioranza. Per ora la strada più probabile continua a essere quella di un meccanismo transitorio alla scadenza di Quota 100 alla fine dell'anno, tra Quota 102 e Quota 104, ma la Lega si oppone a un ritorno anche graduale alla legge Fornero. Il Consiglio dei ministri sulla legge di Bilancio dovrebbe essere convocato per giovedì: stringono i tempi per trovare un'intesa, che continua ad essere lontana.

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