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Patrick Zaki condannato, Meloni: “Nostro impegno per suo caso mai cessato, abbiamo ancora fiducia”

Giorgia Meloni commenta la notizia della condanna, da parte dei giudici egiziani, a Patrick Zaki, affermando che l’impegno del governo “per una soluzione positiva del caso non è mai cessato” e di avere “ancora fiducia”.
A cura di Annalisa Girardi
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"Il nostro impegno per una soluzione positiva del caso di Patrick Zaki non è mai cessato, continua, abbiamo ancora fiducia". La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, affida a queste poche righe la sua reazione alla notizia della condanna di Patrick Zaki a tre anni di carcere. Ribadisce l'impegno del governo, senza esprimersi esplicitamente contro le autorità egiziane, ma limitandosi ad affermare di essere ancora al lavoro per una soluzione positiva.

L'attivista egiziano, studente a Bologna, era stato arrestato tre anni fa con l'accusa di aver scritto notizie false in un articolo sulle discriminazioni contro i copti nel suo Paese. Ora è stato condannato dai giudici di  Mansura e arrestato direttamente nell'aula del tribunale.

All'arrivo della notizia diversi esponenti dell'opposizione avevano subito condannato le autorità egiziane. E avevano chiesto al governo di esprimersi sul caso, chiarendo cosa avesse intenzione di fare. "Siamo di fronte a un verdetto scandaloso: ora serve la mobilitazione di tutte e tutti per riaffermare le ragioni del diritto e chiederne la liberazione. Il governo italiano batta ufficialmente un colpo: il ministro Tajani venga a riferire alle Camere", ha commentato la leader del Partito democratico, Elly Schlein, affermando che vedere Patrick Zaki essere portato via in tribunale "pesa come un macigno" e che "non ci sono parole per questa gravissima ingiustizia".

Sempre dal Pd, Stefano Vaccari aveva chiesto sia a Meloni che a Tajani di "reagire con forza diplomatica e istituzionale", precisando che spettasse al governo, alle presidente del Consiglio e al ministro degli Esteri, appunto, prendere una chiara posizione "senza alcuna titubanza". Filippo Sensi, invece, ha ricordato come il Parlamento avesse chiesto di concedere la cittadinanza italiana all'attivista egiziano ormai due anni fa, ma che non se ne fosse poi più fatto nulla. "Il governo si presenti in Aula con un'informativa. Dopo quanto successo con Giulio Regeni, venga a dirci cosa intende fare con il regime egiziano", ha detto il senatore dem.

Anche dal Movimento Cinque Stelle ci sono state richieste di chiarimento sulle intenzioni del governo: "Siamo sconcertati per la notizia della condanna a tre anni per Patrick Zaki. Si tratta di un fatto gravissimo sul quale il ministro Tajani deve venire a riferire immediatamente per dirci quali saranno le prossime azioni del governo. Il nostro Paese non può accettare una condanna di questo tipo e ha il dovere di fare quanto in suo potere per evitare che un ragazzo, che ha subito già numerose e profonde ingiustizie, ne subisca delle altre", ha dichiarato il capogruppo grillino alla Camera, Francesco Silvestri.

E da Alleanza Verdi e Sinistra Elisabetta Piccolotti ha affermato: "Al-Sisi non tollera chi si batte per i diritti umani. Per Meloni e Tajani, che si sono fatti prendere in giro anche sul caso Regeni, è un affidabile interlocutore, per noi e' un criminale con cui il nostro paese dovrebbe cessare ogni rapporto".

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