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Notizie sulla detenzione di Patrick Zaki in Egitto

Patrick Zaki condannato a tre anni di carcere in Egitto

La condanna dei giudici del Tribunale egiziano di Mansura per il caso di Patrick Zaki, l’attivista e studente dell’Università di Bologna arrestato in Egitto nel 2020 con l’accusa di diffusione di notizie false per un articolo scritto nel 2019. La sentenza non è soggetta ad ulteriori appelli e Patrick Zaki è stato arrestato direttamente in tribunale, dovrà scontare altri 14 mesi di carcere. Amnesty: “Peggiore scenario possibile”.
A cura di Antonio Palma
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Patrick Zaki condannato a tre anni di carcere in Egitto, è questa la sentenza dei giudici del Tribunale egiziano di Mansura per il caso dello studente dell'Università di Bologna e attivista per i diritti umani accusato nel Paese nordafricano di diffusione di notizie false per un articolo scritto nel 2019 su un attentato dell'Isis e due casi di discriminazione ai danni dei copti, i cristiani d'Egitto. La decisione è arrivata oggi al termine dell'undicesima udienza del processo che vedeva imputato il fresco laureato in studi di genere presso l'Università di Bologna. "Calcolando la custodia cautelare" già scontata, "si tratta di un anno e due mesi" di carcere ancora da scontare, ha precisato l'avvocato difensore Hazem Salah.

La sentenza non è soggetta ad ulteriori appelli e Patrick Zaki è stato arrestato direttamente in tribunale in preparazione del suo trasferimento alla stazione di polizia di Gamasa e poi al carcere, lo hanno confermato i suoi legali presenti al momento del verdetto. Il ricercatore è stato portato via dall'aula attraverso il passaggio nella gabbia degli imputati tra le grida della madre e della fidanzata che lo attendevano all'esterno.

Il caso giudiziario del 32enne era iniziato con il fermo del 7 febbraio 2020 e la formalizzazione dell'arresto il giorno dopo, e durava ormai da tre anni e mezzo, di cui quasi un anno già passato in carcere. Una vicenda giudiziaria lunghissima e costellata di innumerevoli rinvii che ha portato Patrick Zaki a patire anche il carcere prima della liberazione, arrivata però solo a seguito di proteste e pressioni internazionali, soprattutto dall’Italia, dove Zaki studiava.

I tre giudici che dal settembre 2021 si sono avvicendati alla guida del processo, infatti, hanno più volte rinviato udienze e sentenze per cavilli burocratici, prolungando un’attesa diventata sempre più snervante. Del resto però la sentenza diventerà inappellabile, come sottolineato dallo stesso Patrick subito dopo la precedente udienza del 9 maggio scorso, ricordando che il giudice monocratico della Corte della Sicurezza dello Stato ha ricevuto tutte le carte del caso e non ci saranno altre possibilità di discussioni in Tribunale.

Zaki ha atteso oggi la sentenza da uomo libero ma sempre in Egitto da dove non è potuto mai uscire. Il neo dottore per l’occasione si è presentato questa mattina al tribunale di Mansura e ha atteso fino all’ultimo la sentenza. “Spero, come al solito, nella fine del processo che mi permetta di viaggiare normalmente" aveva scritto Patrick Zaki su Facebook prima dell’ingresso in tribunale, poi la terribile sentenza che lo riporta in carcere. Presenti a Mansura anche i diplomatici stranieri impegnati a seguire il processo nell'ambito di un programma di monitoraggio europeo e su impulso dell'ambasciata d'Italia al Cairo.

"Il peggiore degli scenari possibili. Patrick Zaki condannato a tre anni" ha commentato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. "Straziante. L'accademico e ricercatore egiziano Patrick Zaki condannato a 3 anni da un tribunale per la sicurezza dello stato per il suo articolo del 2019. È così che ‘Egitto vuole proteggere le minoranze religiose?" ha scritto invece l'attivista Mai El-Sadany.

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