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Padre Alex Zanotelli: “Vescovi e preti dicano ai fedeli di non votare la Lega di Salvini”

L’appello del missionario comboniano, già impegnato in questi giorni in una dura polemica con i leghisti sul fronte dell’immigrazione: “I vescovi non possono tenere un profilo così basso, ma devono comunicare ai fedeli anche su questo fronte e far capire loro quali sono le conseguenze del votare per la Lega”.
A cura di Redazione
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È ancora una volta durissimo l’affondo nei confronti della Lega e delle politiche del ministro Matteo Salvini di padre Alex Zanotelli, missionario comboniano da sempre impegnato in prima linea con movimenti pacifisti e progressisti in tema di diritti civili. Solo qualche giorno fa aveva ribadito come, nella sua lettura, chi vota Lega non possa dirsi fino in fondo cristiano, e ora va giù ancora più duro, con un appello a vescovi e parroci. Secondo il sacerdote, infatti, di fronte alla gestione di casi come quello della Open Arms o della Sea Watch da parte della Lega e del ministro Salvini, la comunità ecclesiastica dovrebbe ribellarsi in maniera decisa: “I vescovi italiani non possono tenere un profilo così basso, devono schierarsi in prima linea”. Il suo è un vero e proprio appello alla comunità cattolica, affinché difenda "la nostra Costituzione" e anche "i valori cristiani, messi in pericolo da questa grave situazione".

Poi aggiunge: “Anche i preti devono cominciare a comunicare coi fedeli, esortandoli a venire a messa per cominciare a riflettere su quali sono le conseguenze del votare Lega. Non si può essere cristiani e votare per il partito di Matteo Salvini”. Nello specifico del caso Open Arms, la nave cui da 18 giorni Salvini vieta lo sbarco a Lampedusa, Zanotelli afferma: “È uno spettacolo indecente e criminale, sono esterrefatto. Spero che qualche magistrato riesca a trovare violazioni serie sulle basi delle quali condannare il ministro Salvini. Non c’è altra via, deve capire che sta sbagliando […] Ho la netta impressione che tra non molto chi sta governando sarà portato di fronte ai tribunali internazionali, perché questi sono crimini contro l’umanità”. E sempre ai giudici fa appello affinché smontino il decreto sicurezza, una sorta di "dovere morale" di fronte a un provvedimento che "dichiara reato il salvare vite umane e mira al sovvertimento dell'ordine costituzionale e del sistema internazionale dei diritti umani".

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