2.316 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Open Arms, Salvini a processo: “Chi se ne frega, sono solo incazz… per aver subito un’ingiustizia”

Salvini il giorno dopo il voto dell’Aula del Senato che ha deciso di mandarlo a processo per il caso Open Arms, dice di essere “un po’ incazzato per aver subito un’ingiustizia. Bloccare gli sbarchi, combattere gli scafisti, ridurre i morti, i dispersi, dimezzare gli arrivi di clandestini… Non chiedevo una medaglia ma rischiare 15 anni di carcere per processo aggravato e continuato mi sembra una follia”.
A cura di Annalisa Cangemi
2.316 CONDIVISIONI
Immagine

L'Aula del Senato ha scelto ieri di mandare a processo Salvini per il caso Open Arms. Il leader della Lega deve rispondere di sequestro di persona plurimo aggravato e e rifiuto di atti d'ufficio, per aver trattenuto per 19 giorni 164 migranti in mare, a bordo della nave della ong spagnola. "Mi sono svegliato come sono andato a letto ieri, tranquillo, un po' incazzato, ovviamente, per aver subito un'ingiustizia senza senso", ha detto il segretario del Carroccio in collegamento con Aria Pulita su 7 Gold.

"Bloccare gli sbarchi, combattere gli scafisti, ridurre i morti, i dispersi, dimezzare gli arrivi di clandestini… Non chiedevo una medaglia ma rischiare 15 anni di carcere per processo aggravato e continuato mi sembra una follia", ha aggiunto Salvini.

Dopo la valutazione dei senatori il procedimento torna alla Procura di Palermo, che dovrà chiedere il rinvio a giudizio del leader della Lega. Il gup fisserà l'udienza preliminare al termine della quale i pm potranno chiedere il processo o il proscioglimento dell'ex ministro. L'udienza preliminare si concluderà con il rinvio a giudizio o con il proscioglimento. Nel primo caso il processo passerà al tribunale ordinario del capoluogo siciliano e si svolgerà secondo le norme del codice di procedura penale.

"Ci sono tanti giudici liberi, non sono tutti come Palamara che intercettato diceva ‘bisogna fermare Salvini a tutti i costi'. Quindi non ho paura. Mi girano le palle" ma "io non ho mai ucciso o sequestrato nessuno, ho fatto quello che avevo promesso di fare agli italiani", ha detto rispondendo alla domanda se una condanna definitiva per il caso Open Arms rischierebbe in base alle legge Severino di fermare la sua carriera politica. "Bloccare una nave spagnola, che raccoglie clandestini in acque libiche, che si rifiuta di andare a Malta e in Spagna e pretende di arrivare in Italia, con un comandante che è già a processo per tratta dell'immigrazione clandestina e passare per sequestratore… Voglio vederli e ascoltarli questi giudici".

"Ira contro Renzi? No, Renzi non mi cambia le giornate. Renzi cambia idea tre volte al giorno: dice che il processo è ingiusto e poi vota per il processo, ha detto che Bonafede non è un ministro all'altezza e poi ha votato a suo favore, ritiene che la Azzolina non sia adeguata al suo ruolo e poi la difende…", ha affermato commentando il titolo di apertura del sito del Corriere della Sera, che lo definisce di ‘umore nero'. "Io sono con mio figlio e quindi son felice. L'umore nero lo lascio al Corriere della Sera, che tra l'altro ormai è peggio del Fatto Quotidiano dal punto di vista dell'acrimonia, dell'odio e della scorrettezza. Ormai i giornali li leggo poco e niente ed evito il Tg1 e compagnia bella".

"Sapevo come sarebbe andata a finire perché era un voto politico quello del Pd e dei 5 Stelle – ha aggiunto – Se avessi voluto una vita tranquilla avrei fatto un altro mestiere. Ho fatto il Ministro dell'Interno promettendo agli italiani che avrei fatto di tutto per combattere droga, mafia e immigrazione clandestina, in un anno i numeri dicono cosa sono riuscita a fare: mese di luglio dell'anno scorso mille sbarchi, mese di luglio di quest'anno siamo a quota 6 mila. Questo comporta un processo? Chi se ne frega, andrò a processo. In quell'Aula dirò ‘signor giudice, ho difeso l'Italia e gli italiani".

Quindi ha ribadito che sul blocco della nave "c'era il totale accordo con il Presidente del Consiglio", ricordando che "il divieto ingresso nelle acque italiane di questa nave spagnola era a firma mia, del ministro dei Trasporti Toninelli e del ministro della difesa Trenta".

2.316 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views