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Covid 19

Omicron, Sileri a Fanpage.it: “A gennaio zone rosse, ma niente lockdown e Green pass per studenti”

Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, a Fanpage.it: “La necessità di fare un tampone per andare a feste e grandi eventi è un’ipotesi sul tavolo, così come la riduzione della validità del Green pass. Per Natale limitare i contatti. Il 2022 sarà l’anno della transizione dalla fase di pandemia a quella di endemia del virus”.
A cura di Ida Artiaco
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"A Natale? Meglio ridurre i contatti sociali per stare più sicuri o stare insieme tra vaccinati. A gennaio, sulla base dei dati attuali, non ci sarà un lockdown nazionale ma zone rosse se la circolazione del virus, con la complicità della variante Omicron, dovesse aumentare. Al momento sul tavolo del Governo ci sono l'ipotesi dei tamponi per i grandi eventi e la riduzione della validità del Green pass". Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute del Governo Draghi, ha fatto il punto della situazione Covid-19 in Italia e in Europa, alla vigilia della Cabina di Regia che si terrà domani a Palazzo Chigi sulle nuove misure prima delle feste di Natale per fermare l'avanzata del contagio. Cautela ma niente allarmismi.

Giovedì ci sarà la Cabina di regia per le nuove misure anti Covid dopo un aumento dei casi. Non è troppo tardi, considerato il Natale alle porte e la contagiosità di Omicron?

"Siamo nei tempi giusti perché dobbiamo analizzare i dati: noi abbiamo avuto una quarta ondata legata alla variante Delta Plus, che ora subirà un rinforzo legato alla Omicron come sta avvenendo già in altri Paesi europei, Regno Unito in primis, ma anche in Irlanda e Danimarca dove è ormai predominante. Non è tardi, anzi noi a monte abbiamo un Green pass base e uno rafforzato, quindi direi che ci troviamo fin da subito in una situazione migliore. Qui si tratta ora di analizzare i dati che arrivano prevalentemente dal Regno Unito, capire se questa variante Omicron determina non solo un numero di positivi maggiore, come sta accadendo, ma anche un numero maggiore di persone che finiscono in ospedale o che muoiono e capire, se eventualmente questo dovesse avvenire, se questi soggetti sono vaccinati, in attesa di terza dose, già con terza dose o non vaccinati, come è più probabile che sia. A quel punto si deciderà su eventuali altre raccomandazioni. La necessità di fare un tampone per andare a feste e grandi eventi è un'ipotesi sul tavolo, così come la riduzione della validità del Green pass. Sono diverse opzioni che possono mantenere in sicurezza le aperture e la sostenibilità dell'offerta sanitaria per tutte le altre patologie.

Validità del Green pass ridotta: è un’escamotage per incrementare le terze dosi o ci si aspetta che si vada incontro ad una quarta?

"Non è un escamotage assolutamente. Se noi abbiamo una evidenza dopo molti mesi che usiamo i vaccini che la loro efficacia tende a ridursi dal quinto mese e nel mentre arriva una variante per la quale serve una terza dose, non si tratta di escamotage ma di adattamento alla strategia che il virus sta facendo per sopravvivere nel nostro pianeta.

Quali i consigli sul Natale e il Capodanno?

"Io credo che ridurre la socialità sia fondamentale. Mi dispiace doverlo dire ma più si riduce il numero di persone e più si utilizzano quei meccanismi di barriera che ormai conosciamo per difenderci, cioè la distanza, la mascherina, il lavaggio delle mani, più siamo al sicuro. Una cosa è certa: molto meglio una riunione, una festa o un gruppo di persone tutte vaccinate piuttosto che persone tamponate e non vaccinate, e tra quelle tamponate e non vaccinate sempre meglio il tamponato molecolare, soprattutto con la variante Omicron, rispetto a un tamponato con antigenico. Quindi, state con la famiglia stretta, se dovete incontrare amici e parenti fatelo per breve tempo perché così limitate il rischio di contagio. È vero che anche il vaccinato può in rari casi avere il virus e trasmetterlo ma non è paragonabile rispetto al non vaccinato. Ammettendo pure che ci si ritrovi con tutti vaccinati e uno ha preso il virus e lo trasmetterà ad alcuni dei vaccinati, quasi nessuno di loro andrà in terapia intensiva. Attenzione soprattutto durante le festività natalizie quando intorno al tavolo ci sarà forse la nonna, la zia anziana o lo zio malato, che possono diventare una occasione pericolosa di contagio".

Il Governo pensa a delle raccomandazioni particolari, come il limite di commensali per il cenone?

"Non servono ulteriori raccomandazioni, però repetita iuvant. Io ricevo molti inviti a cena ma cerco di ridurre, anche se con dispiacere, le occasioni perché sta per arrivare anche in Italia in maniera violenta una variante che ancora non è pienamente conosciuta. Se poi questa variante dovesse essere più contagiosa e meno cattiva è il viatico per la progressiva sostituzione del virus cattivo con un virus meno cattivo e più discutibile e quindi una transizione verso la fine della pandemia. Ma siccome questo non lo sappiamo perché prenderci dei rischi ora che siamo alla coda della pandemia?

Anelli della Fnomceo ha chiesto misure più drastiche se i numeri di casi e ospedalizzazioni dovessero continuare a crescere. Un nuovo lockdown potrebbe essere nell'aria come già sta succedendo in altri Paesi europei?

"Al momento, vista la situazione epidemiologica attuale, non è previsto un lockdown nazionale ma d'altro canto c'è la colorazione delle Regioni. Non scompaiono le zone bianche, gialle, arancioni e rosse. Il monitoraggio c'è e se dovesse esserci qualche Regione o qualche area del Paese nella quale la circolazione del virus diventa tale per cui si raggiungono i livelli di massimo rischio allora sarà zona rossa. In questo momento, con i numeri attuali e ciò che abbiamo messo in atto con la campagna di vaccinazione, vedo difficile un rischio imminente della necessità di un lockdown, a meno che questa variante non eluda completamente i vaccini e non sembrerebbe tale almeno con la terza dose. Discorso diverso per altre aree dell'Europa che a monte non avevano alte percentuali di vaccinazione o, pur avendole, non le raggiungevano tra i soggetti over 60 o non avevano un sistema di Green pass. Partono da una situazione ben diversa dalla nostra".

Alcuni sindaci hanno chiesto al governo di introdurre il Green pass anche per gli studenti per evitare chiudere a gennaio. Cosa ne pensa?

"Sotto i 12 anni non vi è la necessità in questo momento del Green pass, credo che non serva questa misura ma vediamo come si comporta Omicron e quello che determinerà la nuova variante non solo in termini di contagi ma anche dei ricoveri. Il vero problema sarà che l'alta contagiosità determinerà una grande quantità di persone in quarantena e ciò potrebbe portare a problemi organizzativi, soprattutto negli ospedali. Vedo più questo come problema immediato, perché si bloccheranno per forza di cose delle attività non necessariamente con un incremento dei ricoveri".

Come immagina sarà il prossimo anno? Sarà davvero quello decisivo per sconfiggere la pandemia?

"Io credo che il prossimo anno con la diffusione della vaccinazione, anche nei Paesi meno fortunati di noi, arriveremo a quel periodo di transizione dalla fase di pandemia a quella di endemia. Ecco, il 2022 sarà l'anno della transizione".

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