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Covid 19

Nessuna cura a pagamento per i No Vax: governo chiude alla proposta dell’assessore D’Amato

Il governo non sta valutando la possibilità di far pagare le cure ospedaliere ai No Vax e ai No Green pass: “Quella dell’assessore D’Amato credo sia più una provocazione anche per far capire quale costo e quale pressione c’è sul sistema sanitario. Stiamo lasciando indietro troppe patologie, compreso i cancri”, ha detto il sottosegretario alla Salute Sileri.
A cura di Annalisa Cangemi
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I No Vax e i No Green Pass ammalati di Covid continueranno a usufruire di cure gratuite, come gli altri cittadini, come è previsto dalla Costituzione. Ha fatto discutere la proposta dell'assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato di fare pagare i ricoveri a coloro che non vogliono vaccinarsi e che contraggono il virus. "Quella dell'assessore D'Amato, che sta facendo un ottimo lavoro, credo sia più una provocazione anche per far capire quale costo e quale pressione c'è sul sistema sanitario. Stiamo lasciando indietro troppe patologie, compreso i cancri", ha assicurato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri a Morning News, su Canale 5, commentando le parole di ieri di D'Amato.

Anche il governatore della Liguria Giovanni Toti frena, spiegando che l'idea di far pagare ai Nov Vax le cure è solo "una provocazione per spiegare quanto sia importante il vaccino: è chiaro che per la nostra Costituzione e il nostro sistema le cure vanno garantite a tutti. Non è possibile", ha detto il presidente della Regione Liguria e cofondatore di Coraggio Italia, intervenendo ad "Agorà estate" su Rai 3. "Quello che dovremmo dire chiaramente al Paese – ha aggiunto Toti – è che non priveremo di nuovo della loro libertà tanti cittadini, per colpa di pochi cittadini che non si sono vaccinati".

Oggi l'assessore torna sull'argomento, spiegando appunto che la sua non era una proposta concreta, realmente attuabile: "Sono 580 giorni che stiamo combattendo il virus e in quest'ultima fase notiamo un aumento della violenza verbale e sui social nei confronti di medici e infermieri, questo è intollerabile. La libertà e la responsabilità devono andare di pari passo. La mia proposta è una provocazione che intende far riflettere sui costi sociali ed economici, e stiamo studiando una modalità per farli conoscere ai cittadini, che noi dobbiamo affrontare per cui chi vuole essere libero deve sapere che non può esercitare la violenza altrimenti, come chi passa con il rosso, deve pagare una sanzione", ha spiegato l'assessore a ‘Radio Anch'io' su Rai Radio1.

"Un giorno in terapia intensiva costa almeno 1.500 euro, abbiamo degenze che in media sono sui 17 giorni per cui la comunità e la collettività affronta non solo costi sociali ma anche economici. Non vogliamo chiudere e tornare indietro ma libertà e responsabilità vadano di pari passo. Stiamo lavorando per conoscere questi costi e affinché i cittadini si rendano conto", ha aggiunto l'assessore.

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