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Muroni: “Non ci servono polemiche di Cingolani su ambientalisti, ma le norme per transizione Green”

“Non riesco a capire quale sia il senso di dire frasi di questo tipo in un momento in cui dovremmo essere concentrati a fare della transizione ecologica una missione collettiva del Paese. Raccontare le paure che ha il ministro sulla transizione non aiuta per niente, servono le norme. Meno battute e più fatti”: così Rossella Muroni, deputata ed ex presidente di Legambiente, commenta a Fanpage.it le dichiarazioni del ministro Cingolani sugli ambientalisti, definiti “oltranzisti e radical chic”.
A cura di Annalisa Girardi
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"Gli ambientalisti oltranzisti e radical chic sono peggio della catastrofe climatica". Queste sono le parole usate dal ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, durante un convegno organizzato da Italia Viva, sull'ambiente e la rivoluzione verde. Oltre alle frasi sugli ambientalisti, Cingolani ha anche sottolineato come la transizione debba essere sostenibile altrimenti "non si muore di inquinamento, ma di fame" e ha rilanciato la discussione sul nucleare. "La sensazione generale è di sgomento, non riesco a capire quale sia il senso di dire frasi di questo tipo in un momento in cui dovremmo essere concentrati a fare della transizione ecologica una missione collettiva del Paese", commenta a Fanpage.it Rossella Muroni, deputata di Facciamo Eco ed ex presidente di Legambiente.

E ancora: "Fare la lista dei buoni e cattivi senza avere la capacità di indicare una strada concreta credo che sia una caduta di stile da parte del ministro, di cui non c'era bisogno. Lo dico con grande amarezza, perché penso che in questo momento il Paese non abbia bisogno di polemiche, ma di responsabilità concreta. Non riesco a capire che cosa pensa di aver fatto di utile per il Paese con quelle dichiarazioni sul fronte degli ambientalisti". Secondo Muroni, adesso è importante investire nei campi in cui "siamo già all'avanguardia, penso al tema delle rinnovabili". E aggiunge: "Invece di blaterare di nucleare, perché non diciamo come e quando inizieremo con l'olistico offshore, che è ciò di cui questo Paese ha bisogno".

Secondo la deputata la sostenibilità sociale della svolta Green è un tema con cui ci si deve sicuramente confrontare, ma un ministro non dovrebbe limitarsi a riconoscerlo senza lavorare alle possibili soluzioni e strategie: "Che la transizione ecologica debba essere socialmente sostenibile è una cosa che sappiamo da tempo, non c'era bisogno di avere Roberto Cingolani come ministro. A lui non spetta fare raccomandazioni generiche, ma dire come trattare il tema della Green Economy per garantire quella sostenibilità sociale della transizione. Cioè creare nuovi posti di lavoro".

Muroni sottolinea: "Quello di cui abbiamo bisogno è il coraggio della conversione. Fino a quando penseremo che è rallentando che salveremo il clima, compiamo un errore di logica. Dobbiamo invece assumerci la responsabilità di dire come riconvertire i posti di lavoro che si perderanno. Il progetto del ministro manca di consapevolezza, di ambizione e di umiltà nel capire che in Italia c'è già un pezzo di economia che negli ultimi anni ha investito in sostenibilità ambientale nonostante l'indifferenza e i ritardi della politica". Per intraprendere una strada di questo tipo, prosegue la deputata, "non bisogna sentire solo i grandi gruppi di potere, penso innanzitutto all'Eni, ma bisogna ascoltare quel mondo della Green Economy che ha già delle soluzioni, pezzi di economia reale che possono aiutare la transizione ecologica ed essere anche socialmente sostenibili". E conclude: "Raccontare le paure che ha il ministro sulla transizione non aiuta per niente, servono le norme. Meno battute e più fatti".

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