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Mix di vaccini, Palù (Aifa): “Ema riconosce a pieno efficacia eterologa per ottenere immunità”

Il presidente dell’Aifa, Giorgio Palù, assicura che anche l’Ema ritiene valida la vaccinazione eterologa, ovvero la possibilità di utilizzare AstraZeneca per la prima dose e un vaccino a mRna per la seconda, come avviene in Italia per gli under 60: “L’Ema riconosce a pieno il razionale scientifico e l’efficacia del mix, cioè della vaccinazione eterologa, da punto di vista immunologico”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Giorgio Palù (AIfa)
Giorgio Palù (AIfa)
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Il presidente dell’Aifa, Giorgio Palù, interviene a Buongiorno, su SkyTg24, sulla questione della vaccinazione eterologa e sull’opportunità di fare un richiamo con un vaccino diverso da quello ricevuto per la prima dose (nel caso dell’Italia AstraZeneca). “Le dichiarazioni dell’Ema ascoltate in lingua inglese sono molto diverse dalla narrazione che ne fa la comunicazione e i giornali. È una dichiarazione molto pacata e pienamente in linea con le conoscenze attuali”, afferma. Palù si riferisce alle parole di Cavaleri, il quale a suo parere “riconosce a pieno il razionale scientifico e l’efficacia del mix, cioè della vaccinazione eterologa, da punto di vista immunologico. Il suo è solo un dovuto e doveroso richiamo a monitorare quello che avviene durante la vaccinazione di massa. Esprime poi un altro concetto sulla funzione dell’Ema che è quella di dare risposte alle richieste dell’industria farmaceutica. Ma al momento l’industria farmaceutica non ha chiesto all’Ema di esprimersi sulla vaccinazione eterologa”.

Palù infatti ricorda che “l’Ema non dà raccomandazioni ma dà un’autorizzazione che è condizionata dalle valutazioni che fanno gli stati e gli enti regolatori dei singoli stati che, in base alla sorveglianza, possono decidere sull’uso coerente con la prima indicazione ma un uso che nasce, come in questa situazione, sulle basi della sicurezza. Perché quando si sono riscontrati alcuni incidenti occorsi con una certa frequenza dopo la somministrazione di vaccini basati su una piattaforma adenovirale come le trombosi trombocitopeniche, ricordo che alcuni Stati hanno subito bloccato la somministrazione dei vaccini”.

Sulla decisione del ministro della Salute, Roberto Speranza, di sospendere le vaccinazioni con AstraZeneca per gli under 60, Palù commenta: “Il ministro è stato molto conseguenziale alla raccomandazione di Aifa e Cts e ha raccomandato l’uso della vaccinazione eterologa al di sotto dei 60 anni. Ricordo che si tratta di circa 900mila – 1 milione di persone che dopo aver ricevuto AstraZeneca dovranno ricevere un vaccino a mRna. Stiamo quindi parlando di conseguenze molto lievi per quanto riguarda l’impatto sulla vaccinazione”.

Sul tema del mix di vaccini si esprime oggi anche Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri, con un intervento sul Corriere della Sera: “Le ricerche fatte fino ad ora confermano che il mix di vaccini non solo funziona ma garantisce una migliore copertura. Fare la prima dose con un certo vaccino e la seconda con un altro (l'hanno chiamata vaccinazione eterologa) non è cosa di oggi; due vaccini diversi sono stati sperimentati per la prima volta a Parigi 34 anni fa per l'Hiv e si è capito subito che l'idea era buona”. Remuzzi assicura ancora: “Prima di arrivare all'uomo i ricercatori hanno provato tutte le combinazioni possibili negli animali, per concludere che l'eterologa consente al sistema immune di riconoscere e neutralizzare l'intruso – nel nostro caso il virus – in regioni diverse e questo aumenta l'efficacia della vaccinazione. Per Sars-CoV-2 la combinazione dei due vaccini sfrutta le peculiarità di ciascuno dei due: AstraZeneca genera linfociti T (killer) che attaccano le cellule infettate dal virus per poi distruggerle; i vaccini a mRna invece provocano soprattutto una risposta anticorpale”.

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