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Respingimenti migranti, Seehofer: “L’accordo è preso”. Salvini: “Ok solo se è favorevole per noi”

Il Viminale ha fatto sapere che al momento non c’è nessuna firma dell’Italia sui migranti secondari. Ma dalla Germania insistono che l’accordo politico è stato già preso e mancherebbero solo passaggi ‘tecnici’. I ministri degli Interni Salvini e Seehofer ne parleranno oggi a Vienna alla Conferenza su sicurezza e migrazione.
A cura di Annalisa Cangemi
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Botta e risposta tra il ministro degli Interni tedesco Horst Seehofer e il ministro degli Interni Matteo Salvini, a proposito dell'accordo sui respingimenti dei migranti. Accordo che, secondo quanto ha detto ieri il vicepremier leghista, rischia di saltare. "Quello che ha detto ieri Matteo Salvini non corrisponde al nostro stato di conoscenza delle cose", ha sbottato la portavoce del ministro dell'interno Horst Seehofer Eleonore Petreman – "L'accordo politico è stato preso" e mancano solo passaggi "tecnici". E ha aggiunto: "L'accordo prevede un meccanismo di conguaglio, per cui per ogni migrante respinto, la Germania si impegna ad accogliere un migrante salvato dal mare. È un gioco a somma zero ma è un accordo comunque importante e da non sottovalutare perché riguarda il controllo della migrazione secondaria".

"L'accordo sul respingimento dei migranti Eurodac in Italia vale solo fino all'11 novembre" – ha spiegato ancora la portavoce di Horst Seehofer – "Poi bisognerà riparlare con l'Italia", ha affermato. Sui migranti secondari dunque, ovvero quelli giunti in territorio tedesco dopo essere stati registrati in Italia, l'intesa non c'è ancora. Il vicepremier leghista lo ha sottolineato: "Non intendo fare un favore ai tedeschi solo perché impegnati in campagna elettorale". Matteo Salvini ed il collega tedesco Horst Seehofer ne parleranno comunque oggi a Vienna, alla Conferenza su sicurezza e migrazione organizzata dalla presidenza austriaca dell'Ue. Il vicepremier ha specificato che firmerà l'accordo solo a condizione che non comporti l'arrivo "di un solo migrante in più". 

Ma il ministro tedesco l'accordo lo dava giù per concluso, sostenendo che mancassero solo le firme. Ma ieri pomeriggio è sopraggiunta la frenata del leader della Lega: "Non c'è alcuna firma da parte mia e non c'è alcun accordo sui numeri", puntualizzando che l'eventuale accordo con la Germania "riguarderà il futuro", mentre il pregresso non verrà ridiscusso. Dunque, è la posizione del Viminale, i migranti arrivati in Germania dall'Italia non torneranno indietro. L'eventuale patto verrà stipulato quindi solo se le ‘restituzioni' di stranieri saranno compensate da un numero analogo di profughi che Berlino dovrà accogliere dall'Italia. "Quello con la Germania, che non ho ancora firmato, sarà un accordo a tempo, fino a novembre, a saldo zero, non riguarderà il pregresso e sarà sottoscritto se la Germania ci darà una mano a sostenere il cambio delle regole della missione Sophia, che per colpa del Governo Renzi ha sbarcato in Italia 45mila persone", ha ribadito Salvini. "Pronto a firmare – ha aggiunto – ma deve essere favorevole a noi". L'ipotesi è quella di chiudere l'accordo con la quota di 200 migranti ‘a saldo zero'.

Il commissario europeo per le Migrazioni Avramopoulos ieri aveva lanciato un monito: "Chi dice ai cittadini che la sfida dell'immigrazione sparirà se si erigono muri o se si intraprendono iniziative isolate non europee, sbaglia e non è sincero e onesto con i propri cittadini".

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