video suggerito
video suggerito
Covid 19

Migranti, Salvini difende la Guardia costiera libica: “Ha salvato migliaia di vite”

Matteo Salvini difende la Guardia costiera libica: “Chi insorge è ignorante – ha detto il leader della Lega – perché la Guardia costiera libica ha salvato decine di migliaia di persone da annegamento e morte certa. I problemi vengono da alcune Ong: alcune sono complici dei trafficanti di esseri umani”.
A cura di Annalisa Cangemi
785 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Il leader della Lega Matteo Salvini è tornato sulle polemiche scoppiate dopo le dichiarazioni fatte da Mario Draghi sulla Libia durante la sua visita. "Chi insorge è ignorante – ha detto il segretario del Carroccio –  perché la Guardia costiera libica ha salvato decine di migliaia di persone da annegamento e morte certa. I problemi vengono da alcune Ong: alcune sono complici dei trafficanti di esseri umani. C'è chi fa il buono in tv e poi prende centinaia di migliaia di euro". E a proposito dei centri di detenzione dove vengono reclusi i migranti respinti in Libia, nei quali, come dimostrano diverse inchieste giornalistiche vengono sistematicamente violati i diritti umani: "Centri spaventosi? Allora era meglio farli annegare? ".

Il presidente del Consiglio Draghi si era espresso in termini molto positivi sulla gestione dell'immigrazione da parte della cosiddetta Guardia costiera libica: "Sul piano dell'immigrazione noi esprimiamo soddisfazione per quello che la Libia fa nei salvataggi e nello stesso tempo aiutiamo e assistiamo la Libia. Ma il problema non è solo geopolitico, e anche umanitario e in questo senso l'Italia è uno dei pochi Paesi che tiene attivi i corridoi umanitari".

Dopo gli attacchi ricevuti, durante la conferenza stampa di ieri il premier ha ribadito la sua linea: "Sono consapevole di essere stato criticato, ma l'Italia è l'unico ad avere corridoi umanitari con la Libia. Questi temi sono stati toccati: ho detto che siamo preoccupati per i diritti umani e orientati al superamento dei centri di detenzione. Franchezza ma capacità di cooperare. Tra le tante aree di ccoperazione c'è quella dell'immigrazione. Senza troppo andare nei dettagli, questo è un problema che esiste. allora come deve affrontarlo un governo? Un approccio umano, equilibrato ed efficace, sono le direttive che mi sono dato".

Botta e risposta su Speranza

Draghi ieri ha anche blindato il suo ministro della Salute, Roberto Speranza, che nei giorni scorsi è stato più volte criticato proprio dalla Lega, in particolare sul tema delle mancate riaperture: "A Salvini ho detto che ho voluto io Speranza nel governo è che ne ho molta stima", ha detto il premier. Oggi Salvini replica così: "Non mi interessa la polemica personale: le critiche le tengo per me. Dal ministro della Salute mi aspetto che segua la scienza quando si apre e quando si chiude. Fiducia in Speranza? Ho fiducia in Draghi, ma niente polemiche".

Salvini contro la Turchia

Recep Tayyip Erdogan è stato definito ieri da Draghi un "dittatore", dopo il grave sgarbo subito dalla presidente della Commissione europea Urusla von der Leyen, lasciata senza poltrona e costretta a sedersi su un divano durante un incontro ufficiale con il presidente turco, insieme al presidente del Consiglio europeo Michel. "La Turchia è un rischio ai nostri confini: sta ricattando l'Europa e un'Europa con un po' di spina dorsale non può subire ricatti di chi usa milioni di rifugiati per portare a casa miliardi di euro. È lo stesso discorso della Cina: dobbiamo decidere se noi stiamo con le libertà e i diritti civili o no. Come fa la sinistra a combattere per alcune leggi in Italia e poi fregarsene dei diritti civili e fare accordi commerciali con questi paesi. Per me i diritti civili valgono ovunque", ha detto il leader della Lega, che per oggi aveva convocato una protesta davanti all'ambasciata turca a Roma, che poi è stata cancellata.

Dopo le parole pronunciate da Draghi la Turchia ha convocato l'ambasciatore italiano ad Ankara, Massimo Gaiani. Oggi il vicepresidente turco Fuat Oktay rincara la dose: "Se" il primo ministro italiano Mario Draghi "vuole vedere cosa sia una dittatura, deve guardare alla storia recente" del suo Paese "e lo vedrà molto chiaramente".

785 CONDIVISIONI
32833 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views