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Migranti, Piantedosi va in Turchia e firma un memorandum per la gestione dei flussi irregolari

Parlando di flussi illegali, i ministri “Piantedosi e Soylu hanno firmato un accordo per il distacco in Italia di esperti del ministero dell’Interno turco in materia di migrazione”: lo fa sapere il Viminale.
A cura di Annalisa Girardi
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Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, oggi ha commentato la notizia dell'arresto di Matteo Messina Denaro dalla Turchia, dove si trova per firmare un memorandum di intesa sul contrasto all'immigrazione illegale. Un accordo, siglato con l'omologo turco Suleyman Soylu, per cui si punterà a rafforzare la cooperazione tra le polizie di frontiera italiana a turca. Non solo, dovrebbero arrivare in Italia e restarci temporaneamente degli esperti del ministero dell'Interno di Ankara in materia di migrazione e sicurezza. "Nel 2022 abbiamo lavorato molto bene e così faremo anche nel 2023. Italia e Turchia collaborano molto strettamente nella lotta contro l'immigrazione irregolare, ma anche contro la criminalità transnazionale e organizzata", ha detto Soylu ricevendo Piantedosi.

"Abbiamo sottoscritto un memorandum d'intesa per una maggiore cooperazione sul campo grazie al contributo del nostro personale", ha poi proseguito il ministro turco. E ancora: "Esistono delle sfide che nessun Paese è in grado di affrontare da solo. La Turchia intende fornire un grande contributo alla pace e alla stabilità internazionale".

"Il protocollo d'intesa che abbiamo firmato non è stato solo un atto di formalizzazione, di solennizzazione di questa amicizia, ma è una cosa a cui diamo importanza e prevedrà la condivisione operativa a livello di funzionari", ha ribadito Piantedosi. Che ha poi anche espresso il proprio apprezzamento per la gestione, da parte della Turchia, delle frontiere, definendola rigorosa e rispettosa delle regole "ma ma disgiunta dal meccanismo di umanità che la Turchia ha dimostrato accogliendo milioni di profughi e facendosi carico del salvataggio in mare".

Per poi aggiungere: "L'Italia ha bisogno della cooperazione della Turchia su fascicoli come la Libia e non solo". Piantedosi ha anche affermato che Roma e Ankara abbiano una visione "assolutamente comune" in fatto di contrasto di immigrazione irregolare. "Abbiamo anche parlato di criminalità organizzata e di contrasto al terrorismo", ha concluso.

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