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Migranti, Lamorgese: “Chiudere i campi in Libia e accelerare i corridoi umanitari”

Il Ministro dell’interno ha spiegato che sul caso migranti “l’obiettivo è quello di cambiare il memorandum del 2017” con alcuni punti ben definiti “come chiudere gradualmente i campi di detenzione in Libia, accelerare i corridoi umanitari e trasferire la competenza all’Onu”. “Con l’accordo di Malta sta cambiando l’orientamento per affrontare il problema. È un problema europeo” ha sottolineato Lamorgese.
A cura di Antonio Palma
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Bisogna chiudere gradualmente i campi detenzione in Libia dove vengono imprigionati i migranti e accelerare il percorso per creare corridoi umanitari. È quanto ha ribadito oggi il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, parlando degli accordi passati tra l'Italia e la Libia proprio sulla questione migranti. "L'obiettivo è quello di cambiare il memorandum del 2017 e abbiamo posto dei punti ben definiti come chiudere gradualmente i campi di detenzione, accelerare i corridoi umanitari e trasferire la competenza all'Onu" ha spiegato infatti la titolate del Viminale ai microfoni di "Mezz'ora in più ", la trasmissione televisiva di Lucia Annunziata su Raitre. "Il percorso è complicato" ha ammesso poi il Ministro aggiungendo però che lo è anche "il problema strutturale dell'immigrazione che va affrontato con strategie di lungo periodo".

Restando sul tema migranti, Lamorgese ha ribadito che alle navi delle Ong cariche di migranti salvati dal mare e in attesa sarà dato porto sicuro anche se nona ha indicato quale. "Ci sono due navi" di Ong con migranti a bordo che "hanno chiesto un porto sicuro" all'Italia e il porto sicuro "presumibilmente sarà dato" ha dichiarato infatti il Ministro che sulla presunta città di sbarco ha glissato: "Stiamo verificando".  In generale "con l’accordo di Malta io rilevo che in queste ultime ore c’è stato un grande passo avanti. Da Francia e Germania è stato chiesto a Italia e Malta di fare una richiesta congiunta per la suddivisione dei migranti. Per me è un segnale positivo, sta cambiando l’orientamento per affrontare il problema. È un problema europeo” ha spiegato il Ministro.

Nel corso dell'intervista Lamorgese ha annunciato novità anche sul fronte del discusso e contestato decreto sicurezza che sarà modificato.  "Io ho la bozza dei provvedimenti pronta, ora dovrò parlarne con il presidente del consiglio e poi sarà portata in consiglio dei ministri per le valutazioni politiche del caso" ha spiegato il ministro, assicurando: "Ho già detto che i decreti, alla luce delle osservazioni da parte della presidenza della Repubblica dovranno avere degli aggiustamenti".

Sul fronte della sicurezza delle grandi città, il Ministro ha ricordato che "non devono essere dormitori" e che "bisogna curare le periferie in misura maggiore, a iniziare dall'illuminazione per proseguire poi con attività culturali". " In alcuni quartieri di Roma le cifre sulla criminalità sono altissime. Una delle cause  è che a Roma c'è un tasso di disoccupazione molto alto, oltre al degrado e l'abbandono, dove si inserisce la criminalità organizzata" ha aggiunto Lamorgese , concludendo: "Bisogna mettere fondi e risorse nelle periferie".

Anche sul "clima di intolleranza e di odio che registriamo dobbiamo porre molta attenzione" ha detto il ministro dell'Interno spiegando che la decisione della scorta a Liliana Segre è stata presa "insieme con il prefetto di Milano" per garantire maggiore sicurezza alla senatrice che "gira molto, va nelle scuole, in convegni e manifestazioni pubbliche". Lamorgese inoltre ha spiegato che il ministero, inoltre, sta seguendo il caso delle minacce a Ilaria Cucchi, anche se "al momento non è ancora una situazione da attenzionare in maniera specifica come è stato per la senatrice Segre".

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