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Meloni in Lettonia prima del vertice Nato: “L’Europa deve investire di più nella difesa”

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è ha visitato Riga, in Lettonia, prima del vertice Nato a Vilnius di domani. Nel suo discorso ufficiale ha ribadito l’importanza che l’Europa investa nella difesa, mentre dopo l’incontro ha evitato un punto stampa con i giornalisti dicendo che era “in ritardo”.
A cura di Luca Pons
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Visita in Lettonia per la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che domani sarà invece a Vilnius, in Lituania, per il vertice della Nato, accompagnata anche dai ministri Crosetto e Tajani. Era la prima volta che un capo di governo italiano andava a Riga negli ultimi 25 anni, ha sottolineato Meloni nell'intervento conclusivo insieme al primo ministro lettone Arturs Krisjanis Karins: "Sono contenta di aver sanato questa lacuna e lo invito a Roma perché molte materie su cui ci troviamo sulla stessa lunghezza d'onda".

Tra queste materie, ha detto la presidente del Consiglio, c'è la gestione dei migranti. "Ci siamo trovati d'accordo nelle ultime riunioni del Consiglio Ue. Per un Paese come la Lettonia, che sta ai confini esterni dell'Europa, ragionare sui movimenti primari invece che parlare solo dei movimenti secondari è più facile", ha affermato Meloni. La linea del governo italiano in tema di migrazioni è di non concentrare gli sforzi sulla gestione delle persone che arrivano in Europa – un ambito in cui c'è anche l'opposizione degli alleati Polonia e Ungheria – ma di guardare ai "movimenti primari", cioè alle partenze dai Paesi del nord Africa e del Medio oriente

"Insieme stiamo cercando di far capire che il tema della gestione della migrazione per essere affrontato in modo unanime deve essere gestito dall'origine, altrimenti sarà sempre difficile trovare soluzioni comuni. Se insieme lavoriamo per fermare l'immigrazione illegale e favorire una immigrazione legale, dando pari diritti a chi viene a vivere da noi, quando i flussi vengono governati, questo è il modo migliore per affrontare questa materia", ha aggiunto la leader di Fratelli d'Italia.

L'altro tema su cui Meloni ha detto di aver trovato "posizioni identiche" tra Italia e Lettonia è quello dell'appoggio all'Ucraina. "Sosteniamo Kiev a 360 gradi", ha affermato. Un sostegno che passa anche dal campo militare. E proprio per questo è necessario lavorare "perché l'Europa possa investire sulla propria sicurezza e difesa", ha concluso la presidente del Consiglio.

Domani, al vertice Nato, fonti diplomatiche hanno fatto sapere che l'Italia "ribadirà di essere favorevole alla semplificazione delle modalità di adesione di Kiev all'Alleanza atlantica". Insomma, un percorso più rapido perché l'Ucraina entri a far parte della Nato – cosa che anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto, per quanto sembra impossibile che l'ingresso avvenga fin quando l'invasione russa è in corso.

Al termine dell'incontro, Meloni ha evitato alcuni giornalisti presenti che speravano in un punto stampa per poterle rivolgere delle domande. Sul tavolo non c'erano solo i temi trattati – migranti, Ucraina, Europa – ma anche le molte questioni interne: il caso Santanchè, i recenti interventi di Ignazio La Russa e del ministro dello Sport Abodi che hanno sollevato polemiche, e infine l'imputazione coatta del sottosegretario Delmastro che ha acceso uno scontro con la magistratura. Il punto stampa  "su tutto quanto lo facciamo alla fine del vertice Nato, perché adesso sono molto in ritardo", ha detto Meloni andando via. Come da programma, ha poi visitato il personale italiano schierato nella missione Nato presso la base militare di Camp Adazi.

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