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La Nato chiede di aumentare le spese militari, Meloni: “Rispettiamo impegni a seconda delle nostre possibilità”

L’Italia ha intenzione di rispettare gli accordi con la Nato sulle spese militari e cercherà di raggiungere l’obiettivo del 2% del Pil in Difesa, ma “lo farà compatibilmente con la situazione”, cioè con le possibilità economiche del Paese. Lo ha detto Giorgia Meloni partecipando al vertice di Washington.
A cura di Annalisa Girardi
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La Nato insiste: gli Alleati devono spendere di più in Difesa, il 2% del Pil non è che la soglia minima per garantire la sicurezza nell'attuale scenario geopolitico. È questo il messaggio passato durante la prima giornata del vertice di Washington, indetto per festeggiare i 75 anni dell'Alleanza Atlantica. L'Italia in questo momento non arriva a spendere il 2% del totale del suo Prodotto interno lordo per le spese militari, ma Giorgia Meloni ha assicurato di voler mantenere gli impegni presi dal nostro Paese in precedenza "con i tempi e le possibilità che abbiamo".

Insomma, parafrasando: il governo ha intenzione di rispettare gli accordi e cercherà di raggiungere l'obiettivo del 2% del Pil in Difesa, ma "lo farà compatibilmente con la situazione", cioè senza per questo approvare Manovre ‘lacrime e sangue'. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, del resto non ha mai nascosto che per l'Italia aumentare le spese militari ai ritmi richiesti dalla Nato è semplicemente impossibile nel futuro immediato, vista la generale situazione economica, e ha sempre chiesto agli Alleati di tenere conto delle possibilità dei diversi Paesi.

La posizione di Meloni e Crosetto sulle spese militari

Da Washington il ministro ha aggiunto, rispondendo a chi gli chiedeva se l'Italia fosse in grado di accelerare sulle spese per la Difesa: "Dipende dalle regole europee. Quando le spese della Difesa saranno finalmente escluse dal calcolo del Patto di stabilità, l'Italia potrà decidere con la stessa libertà con cui decidono altre nazioni. Stando al nostro debito pubblico, che non è sicuramente dovuto a questo governo, adesso non abbiamo la stessa agibilità politica che hanno altre nazioni". La presidente del Consiglio, da parte sua, ha aggiunto: "Facciamo piccoli passi avanti e va considerato anche l'impegno a 360 gradi, oggi l'Italia è tra i maggiori contributori di personale nelle missioni di pace della Nato e va considerato anche questo".

Gli aiuti dell'Italia all'Ucraina per la difesa anti-aerea

Meloni ha anche parlato del principale tema di discussione sul tavolo dei leader della Nato, la guerra in Ucraina, e ha ribadito il sostegno italiano al Paese. Un supporto che materialmente si traduce soprattutto negli aiuti con la difesa anti-aerea. "Questo significa difendere soprattutto civili e infrastrutture critiche, che la Russia continua ad attaccare", ha proseguito Meloni, riferendosi anche all'ospedale colpito a Kiev. "È un impegno che abbiamo preso ai tempi del Samp-T e andiamo avanti con quel lavoro e ci viene riconosciuto questo lavoro importante che facciamo", ha poi concluso la presidente del Consiglio.

Cosa ha detto Joe Biden sulla guerra in Ucraina

Anche il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha parlato del supporto all'Ucraina aprendo i lavori del vertice. "La Russia non prevarrà", ha promesso durante il summit, assicurando che Kiev "può e fermerà Vladimir Putin". E ancora: "La Nato fu fondata per proteggere la democrazia e noi siamo qui per rinnovare quell'impegno, oggi la Nato è più potente che mai". In una nota della Casa Bianca, inoltre, ha aggiunto: "Collettivamente, forniremo all'Ucraina ulteriori sistemi di difesa aerea strategica, comprese batterie Patriot aggiuntive donate da Stati Uniti, Germania e Romania; componenti Patriot donati da Olanda e da altri partner per consentire il funzionamento di una batteria Patriot aggiuntiva; e un ulteriore sistema Samp-T donato dall'Italia".

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