video suggerito
video suggerito

Meloni e Salvini se la prendono di nuovo con lo sciopero generale di venerdì, Landini: “Rispettino i lavoratori”

Commenti sarcastici dalla presidente del Consiglio e dal suo vicepremier: “In quale giorno della settimana cadrà il 12 dicembre?”, data dello sciopero generale indetto dalla Cgil, ha chiesto Meloni. “Chissà come mai, proprio di venerdì”, ha incalzato Salvini. “Se vogliono c’è anche la possibilità che lo sciopero non ci sia. Cambino la manovra”, ha risposto Landini. Scotto (Pd) commenta: “Difficile fare il weekend lungo senza soldi”.
A cura di Luca Pons
1 CONDIVISIONI
Immagine

"Nuovo sciopero generale della Cgil contro il governo annunciato dal segretario generale Landini. In quale giorno della settimana cadrà il 12 dicembre?". Lo ha chiesto Giorgia Meloni sui social, aggiungendo una emoji pensierosa con chiaro intento sarcastico. La data dello sciopero contro la manovra, come spesso accade, sarà un venerdì. Lo stesso vale, peraltro, per l'altra giornata di sciopero lanciata dall'Usb per il 28 novembre. Il segretario della Cgil ha replicato: "Se vogliono c'è anche la possibilità che lo sciopero non ci sia. Cambino la manovra. Dovrebbero essere anche un po' umili: non proclami li scioperi perché qualcuno ci è antipatico, per il gusto di proclamarli. Stiamo proclamando questo sciopero perché ci sia un cambiamento reale", ha aggiunto, e "capisco che chi lo sciopero non l'ha mai fatto possa fare fatica a capire cosa c'è dietro a uno sciopero".

Non è mancato il commento di Matteo Salvini, sempre attento a criticare le manifestazioni di lavoratrici e lavoratori: "Chissà come mai, proprio di venerdì… Invitiamo Landini, per una volta, a rinunciare al weekend lungo e organizzare lo sciopero in un altro giorno della settimana", ha scritto il leader della Lega.

"Queste due persone non sanno di quello che parlano, dovrebbero avere rispetto. Perché quando una persona sciopera rinuncia al proprio stipendio, non è gratis. Queste persone dovrebbero avere rispetto ed ascoltare, perché quelli che sciopereranno sono quelli che pagano le tasse ed anche il loro stipendio", ha risposto Landini. "È bene ricordare a tutti che se in Italia lo sciopero è un diritto sancito dalla Costituzione, è perché prima della nostra democrazia, i primi atti dl fascismo e la dittatura sono stati cancellare il diritto di sciopero, bruciare e chiudere le sedi sindacali e di impedire la possibilità ai di esistere di un sindacato libero e democratico che non risponde a questo a qual partito, a questo o quel governo, ma ai lavoratori", ha ricordato.

Non è la prima volta, naturalmente, che dall'esecutivo arrivano attacchi di questo tipo ai sindacati. Se è ormai un'abitudine per Salvini, che da ministro dei Trasporti ha tentato più e più volte di precettare e limitare le proteste, anche Meloni ha usato parole simili in passato. L'esempio più recente è quello dello sciopero generale del 3 ottobre, indetto per la Global Sumud Flotilla, che a Roma raccolse una percentuale di adesioni altissime. Anche in quel caso, la presidente del Consiglio aveva criticato: "Mi sarei aspettata che almeno su una questione che reputavano così importante non avessero indetto uno sciopero generale di venerdì, perché il weekend lungo e la rivoluzione non stanno insieme".

"Pensavo che ad un livello così basso un presidente del Consiglio non ci arrivasse mai", aveva ribattuto allora il segretario della Cgil Maurizio Landini. Invece, la premier è tornata sulla stessa posizione oggi, alla prima occasione utile.

La critica del governo, va sottolineato, non sta in piedi sul piano logico. Gli scioperi, per loro natura, hanno la funzione di causare danni grazie all'assenza di lavoratrici e lavoratori, per spingere gli ‘avversari' (che siano i datori di lavoro, il governo o altri) a cambiare posizione e, così, ottenere dei risultati. È naturale, quindi, che li si organizzi nel momento in cui è più probabile avere un'alta adesione: il punto è coinvolgere più persone possibili.

Sarebbe come lamentarsi che una grossa manifestazione politica – che comunque è un tipo di evento diverso da uno sciopero – venga organizzata nel fine settimana. Peraltro, chi sceglie di partecipare fa un sacrificio di tipo economico, rinunciando allo stipendio per quella giornata. Che sia venerdì o qualunque altro giorno della settimana.

Questo comunque non ha impedito a molti esponenti del centrodestra di attaccare. Gian Marco Centinaio, senatore della Lega, ha criticato lo sciopero "rigorosamente di venerdì". Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, ha scritto: "Molto strano che sia un venerdì, chissà perché hanno scelto quel giorno".  Linea leggermente diversa per Forza Italia, che con la deputata e vicesegretaria Deborah Bergamini ha comunque affermato: "Nessuno sminuisce l'importanza del diritto alla mobilitazione, ma si rileva il costante tentativo da parte di Landini di bloccare il Paese".

Non sono mancante le risposte dall'opposizione. "Cara presidente, forse non ti è chiaro come funziona. Un lavoratore che decide di scioperare paga di tasca sua. Ci rimette una parte di salario, che è già modesto. Difficile fare il weekend lungo senza soldi. A differenza di tanti evasori che ricevono carezze dal tuo governo", ha dichiarato il deputato del Pd Arturo Scotto. "Con questo governo, se sei un operaio ti attaccano, se sei un privilegiato ti premiano", ha commentato Chiara Appendino del M5s.

1 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views