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Meloni durissima con Berlusconi dopo il nuovo audio: “Noi con Ue e Nato, chi non è d’accordo è fuori”

Meloni prende le distanze dal nuovo audio di Berlusconi su Putin e invia un messaggio all’alleato: “L’Italia è a pieno titolo, e a testa alta, parte dell’Europa e dell’Alleanza atlantica. Chi non fosse d’accordo con questo caposaldo non potrà far parte del governo, a costo di non fare il governo”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Su una cosa sono stata, sono, e sarò sempre chiara. Intendo guidare un governo con una linea di politica estera chiara e inequivocabile. L'Italia è a pieno titolo, e a testa alta, parte dell'Europa e dell'Alleanza atlantica. Chi non fosse d'accordo con questo caposaldo non potrà far parte del governo, a costo di non fare il governo". La premier in pectore Giorgia Meloni, quando mancano solo poche ore all'inizio delle consultazioni al Quirinale, al termine delle quali Mattarella quasi sicuramente le affiderà l'incarico di guidare il nuovo governo, manda un messaggio chiaro e netto all'alleato Silvio Berlusconi. L'imbarazzo per la diffusione del nuovo audio esclusivo di La Presse, mostrato durante lo speciale di La7 di Mentana, è palpabile e anche giustificato. Berlusconi ha esplicitato con parole ancora più chiare rispetto a quanto aveva fatto in campagna elettorale la sua posizione sulla guerra e sull'invasione russa in Ucraina. E non serve a nulla il tentativo di chiarimento, che l'ex premier fa chiamando in diretta durante la trasmissione di Mentana.

Ecco la ricostruzione di Berlusconi, che ha esposto ieri alla riunione con l'assemblea di Forza Italia alla Camera: "La cosa è andata così: nel 2014 a Minsk, in Bielorussia, si firma un accordo tra l'Ucraina e le due neocostituite repubbliche del Donbass per un accordo di pace senza che nessuno attaccasse l'altro. L'Ucraina butta al diavolo questo trattato un anno dopo e comincia ad attaccare le frontiere delle due repubbliche".

"Le due repubbliche – prosegue l'ex premier – subiscono vittime tra i militari che arrivano, mi si dice, a 5-6-7mila morti. Arriva Zelensky, triplica gli attacchi alle due repubbliche. Disperate, le due repubbliche mandano una delegazione a Mosca" e "finalmente riescono a parlare con Putin. Dicono ‘Vladimir non sappiamo che fare, difendici tu'. Lui è contrario a qualsiasi iniziativa, resiste, subisce una pressione forte da tutta la Russia. E allora si decide a inventare una operazione speciale" con "le truppe che dovevano entrare in Ucraina, in una settimana raggiungere Kiev, deporre il governo in carica, Zelensky eccetera, e mettere un governo già scelto dalla minoranza ucraina di persone per bene e di buon senso. Un'altra settimana per tornare indietro. È entrato in Ucraina e si è trovato di fronte a una situazione imprevista e imprevedibile di resistenza da parte degli ucraini, che hanno cominciato dal terzo giorno a ricevere soldi e armi dall'Occidente. E la guerra, invece di essere una operazione di due settimane, è diventata una guerra di duecento e rotti anni". 

Parole che risultano inaccettabili per Meloni, dopo aver ascoltate ieri un'altra parte del discorso, in cui il Cavaliere diceva di aver allacciato i rapporti con Putin. La leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni si affretta a inviare una nota, in cui, pur non citando esplicitamente l'audio incriminato, prende le distanze nettamente dalle parole dell'alleato azzurro: "L'Italia con noi al governo – assicura Meloni – non sarà mai l'anello debole dell'occidente, la nazione inaffidabile tanto cara a molti nostri detrattori. Rilancerà la sua credibilità e difenderà così i suoi interessi. Su questo chiederò chiarezza a tutti i ministri di un eventuale governo. La prima regola di un governo politico che ha un forte mandato dagli italiani è rispettare il programma che i cittadini hanno votato".

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