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Manovra, saltato l’emendamento sulla tampon tax

Niente da fare per l’emendamento alla legge di Bilancio sulla riduzione dell’Iva sugli assorbenti. L’emendamento alla manovra, a prima firma di Laura Boldrini (Pd), che avrebbe ridotto al 5% l’Iva per tutti gli assorbenti, in questo momento considerati come un qualsiasi altro bene di consumo, è saltato.
A cura di Annalisa Cangemi
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La tampon tax in Italia è dura a morire. Salta l'emendamento alla manovra di Bilancio. Si dovrà aspettare ancora per la riduzione dell'Iva sugli assorbenti, che attualmente è fissata al 22%, come per tutti gli altri beni di consumo. Le donne li utilizzano per necessità una volta al mese, eppure li pagano come un bene di lusso.

Non è passato l'emendamento, a firma di Laura Boldrini, che avrebbe ridotto al 5%  l'Iva per tutti gli assorbenti, non solo quelli biodegradabili. L'ex presidente della Camera aveva chiesto un passo avanti rispetto al taglio dell'imposta ottenuto con la manovra economica dello scorso anno per gli assorbenti compostabili o lavabili, estendendo lo sgravio a tutti i prodotti "per la protezione dell'igiene femminile quali assorbenti igienici esterni e tamponi interni, coppette mestruali". Per le coperture, secondo le stime del Mef, sarebbero serviti circa 300 milioni di euro.

Le altre misure a sostegno delle donne in manovra

Complessivamente però la manovra contiene altre novità positive per le politiche in materia di parità di genere, con diverse misure a sostegno delle donne. Per esempio il prolungamento del congedo di paternità, che estende 7 a 10 giorni l’obbligo del congedo di paternità per il 2021, e 50 milioni per favorire il rientro al lavoro delle neo mamme. Previsto poi uno sgravio contributivo al 100% per le aziende che assumono una donna, un Fondo per l'imprenditoria femminile e l'assegno unico per famiglie con figli.

Via libera anche all'istituzione del Fondo per il sostegno della parità salariale di genere con una dotazione di 2 milioni di euro annui dal 2022 destinato a interventi per il riconoscimento della parità salariale di genere e delle pari opportunità sui luoghi di lavoro.

C'è stato inoltre l'ok all'emendamento sull'assegno mensile da 500 euro per le mamme single disoccupate o monoreddito, con un figlio che abbia una disabilità di almeno il 60%. Sono stati tanziati 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023. "Diamo una risposta alle donne sole ma anche al mondo della disabilità. Sono particolarmente orgogliosa che questo emendamento, presentato dai colleghi della Camera alla Legge di Bilancio, sia entrato a pieno titolo nella manovra, che il Parlamento si appresta ad approvare. Ancora una volta il MoVimento 5 Stelle ha dato prova di grande sensibilità", ha commentato la senatrice del MoVimento 5 Stelle, Simona Nocerino, componente della commissione Lavoro di palazzo Madama.

"Grazie a un emendamento alla legge di Bilancio da me proposto e approvato in Commissione, le donne che vorranno creare nuove imprese tecnologicamente avanzate, o che vogliono migliorare sotto questo aspetto le proprie aziende, potranno farlo contando sul sostegno dello Stato. È un esempio di come l’Italia possa scommettere sulle potenzialità femminili anche nei settori tecnologicamente più avanzati, che ancora troppo spesso appaiono come riserve maschili", ha scritto in una nota Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia. "Abbiamo voluto integrare in tal senso con altri 3 milioni di euro il Fondo per il venture capital già esistente, con l’obiettivo specifico di promuovere progetti di imprenditoria femminile a elevata innovazione".

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