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Manovra economica 2023

Manovra, come cambia la legge di Bilancio con l’emendamento del governo: tutte le misure

Dal taglio di Irpef e Irap alla decontribuzione una tantum per i redditi bassi, passando per il bonus tv e i nuovi fondi alla scuola. Le novità nell’emendamento del governo alla manovra.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Dalla riforma dell'Irpef alle misure contro il caro bollette, dal taglio dell'Irap alla decontribuzione per i redditi bassi. Il governo ha depositato in commissione Bilancio al Senato il maxi emendamento alla manovra approvata poche settimane fa, con delle ulteriori novità rispetto a quanto già deciso, frutto di una sintesi operata da Draghi e dal ministro Franco che hanno dovuto mettere d'accordo i partiti dell'eterogenea maggioranza che compone l'esecutivo. Le novità sono tante e riguardano tutti i nodi irrisolti che il governo aveva lasciato indietro nelle scorse settimane, uno su tutti la questione riforma del fisco, che ha scatenato l'ira dei sindacati scaturita nello sciopero generale del 16 dicembre.

La riforma fiscale è senz'altro la novità più importante. Le aliquote Irpef nel 2022 diventeranno quattro: 23% fino ai 15mila euro, 25% tra i 15mila e i 28mila euro, 35% tra i 28mila euro e i 50mila euro e 43% sopra ai 50mila euro. C'è anche il taglio dei contributi per i redditi bassi, ma una tantum: 0,8% di sconto sulla previdenza solo per il 2022 per chi percepisce fino a 2.692 euro lordi al mese. Per quanto riguarda le tasse, un'altra novità arriverà dall'Irap: circa 1,2 milioni di attività non dovranno pagarla più, grazie al miliardo investito dal governo. È stata inserita anche la possibilità, per le famiglie, di rateizzare le bollette da gennaio ad aprile del 2022 in dieci pagamenti. C'è anche uno stanziamento di 1,8 miliardi di euro per annullare gli oneri generali per famiglie e piccole imprese.

E ancora: il Patent box passa dal 90% al 110%, 68 milioni per il bonus tv e decoder e 150 milioni di fondo per lo spettacolo e il turismo (colpiti dall'emergenza Covid). Alle scuole andranno 180 milioni: cento per il personale Ata, 60 per valorizzare i docenti e 20 per l'infanzia. Altri 50 milioni sono destinati alla struttura commissariale del generale Figliuolo, mentre 40 andranno alle Regioni che sono colpite dagli incendi dei boschi.

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