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Sciopero, sindacati in piazza: “È precarietà a creare divisione, non noi. Serve cambiare il Paese”

“Quello che divide il Paese non è lo sciopero, è l’evasione fiscale, la precarietà, l’ingiustizia. Noi vogliamo cambiare il Paese, se non si fanno le cose che stiamo chiedendo noi scioperiamo e torniamo in piazza”: lo ha detto Maurizio Landini, segretario della Cgil, dal palco della manifestazione organizzata per lo sciopero generale di oggi in protesta alla manovra.
A cura di Annalisa Girardi
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È arrivato il giorno dello sciopero generale proclamato da Cgil e Uil per protesta alla manovra. "Per noi oggi questa manifestazione non è la fine di un percorso ma è l'inizio, perché non abbiamo alcuna intenzione di rinunciare a un'idea di politica industriale e di una riforma seria delle pensioni e di superamento della precarietà. Le piazze di oggi ci dicono che non siamo noi oggi gli isolati. Andremo avanti", ha detto Maurizio Landini dal palco della manifestazione di piazza del Popolo, a Roma.

Il segretario della Cgil ha sottolineato che i sindacati non hanno alcuna intenzione di fermarsi, anzi. "Se non si fanno le cose che stiamo chiedendo, noi scioperiamo e torniamo in piazza perché non dobbiamo rispondere ad alcun governo", ha detto. E ancora: "A chi ci ha detto che il nostro era uno sciopero politico pensando di denigrarci, dico che quando scendiamo in piazza per cambiare questo Paese e per dargli una prospettiva, stiamo facendo politica nel senso più vero e nobile del termine così come dovrebbero fare i politici eletti. Noi vogliamo davvero cambiare il Paese e non abbiamo intenzione di fermarci. E mi auguro che la piazza di sabato della Cisl sia piena perché abbiamo bisogno di unità sindacale. Viva l'unità sindacale, viva l'unità del mondo del lavoro, viva la democrazia".

Ieri sera Matteo Salvini, ospite della trasmissione Non è l'Arena su La7, ha commentato: "È assurdo fermare l'Italia. Mi domando con quale criterio la Cgil faccia uno sciopero generale quando per la prima volta il governo taglia le tasse a tutti. Landini fa una battaglia ideologica: sediamoci invece al tavolo a risolvere i problemi. L'Italia sta già soffrendo, non è il momento di polemizzare e di dividere… La Cgil che dice sempre no a tutto non aiuta il Paese". La risposta del leader Cgil: "Quello che divide il Paese non è lo sciopero, è l'evasione fiscale, la precarietà, l'ingiustizia. Oggi abbiamo bisogno di un cambiamento, di cambiare le leggi sbagliate".

Intanto sta in realtà procedendo il confronto con l'esecutivo. Lunedì prossimo ci sarà il vertice su uno dei temi più controversi della manovra, su cui non è stata finora trovata un intesa tra politica e parti sociali: la riforma delle pensioni. "Ci hanno convocato e noi andiamo. Vogliamo una riforma delle pensioni, non vogliamo tornare alla Fornero, non ci accontentiamo. Sono cambiati i governi, ma non le nostre posizioni", ha spiegato Landini. Il segretario della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha concluso aggiungendo: "Il Paese ha bisogno di risposte, che finora non sono sufficienti".

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