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Locatelli dice che la terza dose di vaccino ai giovani sani “non è scontata”

“Per quello che riguarda i soggetti sani e giovani è tutto fuorché scontato che si debba andare verso una terza dose. Abbiamo una situazione mondiale globale per cui è importante riuscire a dare copertura a quei Paesi a basso e medio reddito, dove la campagna vaccinale è imparagonabilmente più bassa della nostra”: lo ha detto il coordinatore del Cts, Franco Locatelli, ribadendo sulla necessità di investire per prevenire future pandemie.
A cura di Annalisa Girardi
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Tra virologi e scienziati il dibattito sulla terza dose è ancora aperto. "Dico con estrema chiarezza che per quello che riguarda i soggetti sani e giovani è tutto fuorché scontato che si debba andare verso una terza dose. Questo è stato detto chiaramente anche dall'Agenzia europea del farmaco piuttosto che dalla stessa Oms", ha commentato il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, a margine di un convegno a Genova. Al di là del calendario sulle terze dosi, quindi, Locatelli ricorda che "abbiamo una situazione mondiale globale per cui è importante riuscire a dare copertura a quei Paesi a basso e medio reddito, dove la campagna vaccinale è imparagonabilmente più bassa della nostra".

Un elemento, quello del divario vaccinale, già sottolineato da diversi esperti che avvertono sul rischio che, se lasciato correre, il virus finisca per sviluppare nuove varianti. "Va garantito l'accesso equo ai vaccini in tutti i Paesi del mondo. Dobbiamo cambiare il paradigma. Le spese in sanità non devono più essere viste come un costo ma considerate a tutti gli effetti un investimento. Una sorta di nazionalismo vaccinale non serve in una proiezione strategica", ha aggiunto Locatelli intervenendo al Meet in Italy do Life Sciences.

Per il coordinatore del Cts, inoltre, è fondamentale attrezzarsi in vista di future pandemia. Quella scoppiata nel febbraio del 2020 ha dimostrato che "c'è stato un problema di preparedness che andrà evitato in futuro". Secondo Locatelli potrebbe essere in questo senso importante creare dei centri di diagnostica e di sequenziamento in modo da identificare velocemente i patogeni in futuro. "Ora dobbiamo pensare ad una prospettiva futura, sia di protezione, sia di recupero, andando a sfruttare un'opportunità', anche in termini di risorse finanziarie, per ripensare il nostro sistema sanitario universalistico e renderlo sempre più efficiente, sempre più giusto e sempre più sostenibile", ha aggiunto. In tal senso, la collaborazione internazionale risulta ancor più fondamentale, ha concluso.

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