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Lo sfogo di Fioramonti: “Mi stupiscono le critiche dal M5s, se una cosa la dico la faccio”

Dopo le dimissioni, l’ex ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, passa al contrattacco: “Quello che mi stupisce, però, è che tante voci della leadership del M5S mi stiano attaccando in questo momento. E per che cosa? Per aver fatto solo ciò che ho sempre detto”. Sui rimborsi al Movimento annuncia: “Le mie ultime restituzioni saranno donate sul conto del Tecnopolo Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Credo che sia la prima volta nella storia del nostro Paese che un ministro della Repubblica venga criticato perché ha fatto ciò che aveva annunciato. Non da giorni, ma da mesi". Lorenzo Fioramonti passa al contrattacco e si sfoga in un lungo post su Facebook, dopo che ha annunciato a Natale di voler abbandonare la guida del Miur, consegnando poi la lettera di dimissioni al presidente del Consiglio Conte.

"Le mie prime interviste sull'impegno a trovare almeno 1 miliardo per la ricerca pena le dimissioni le feci a giugno di quest'anno, su Il Fatto Quotidiano e poi su La Verità, quando ero ancora viceministro del governo Conte 1".

"Io sono così: se una cosa la dico, poi la faccio. Per questo ho lottato senza sosta, anche da ministro, per porre la questione nel governo anche con riferimento alla scuola", spiega l'esponente M5s. "Forse non dovrebbe neanche stupire che mi giungano critiche da partiti i cui leader avevano promesso di abbandonare la politica in caso di sconfitta elettorale, ma sono ancora saldamente al loro posto",

"Quello che mi stupisce, però, è che tante voci della leadership del M5S mi stiano attaccando in questo momento. E per che cosa? Per aver fatto solo ciò che ho sempre detto. Mi sarei in realtà aspettato il contrario: sarebbero dovuti essere loro a chiedermi di onorare la parola data favorendo le dimissioni, invece di chiedermi di fare quello che i politici italiani hanno sempre fatto: finta di niente".

"E poi ovviamente, non possono mancare le solite polemiche sui rimborsi. In tanti, nel Movimento, abbiamo contestato un sistema farraginoso e poco trasparente di rendicontazione. Dopo aver restituito puntualmente per un anno, come altri colleghi, ho continuato a versare nel conto del Bilancio dello Stato e le mie ultime restituzioni saranno donate sul conto del Tecnopolo Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile, un centro di ricerca pubblico che – da Viceministro prima e da Ministro poi – ho promosso a Taranto, una città deturpata da un modello di sviluppo sbagliato. Ed invito anche altri parlamentari 5 Stelle a fare lo stesso, non appena il conto sarà attivo – ha aggiunto Fioramonti – Ho chiesto a tutto il governo di fare di più per finanziare il Tecnopolo, che ad oggi riceve un esiguo finanziamento annuale di 3 milioni, perché è forse il segno più concreto per una comunità  civica che – come tutti noi – ha bisogno di futuro. Sarebbe un piccolo gesto per dimostrare che la ricerca, soprattutto quella che può migliorare la qualità della vita, ci sta davvero a cuore".

Sulle dimissioni dell'ex ministro dell'Istruzione interviene il collega di partito, Luigi Gallo, che infatti critica la sua scelta: "Non partecipo al tiro al bersaglio, è una persona che ha fatto una scelta di ideali per invitare tutti a riflettere" dice in un'intervista a Repubblica. Secondo Gallo, però, Fioramonti non doveva lasciare, al suo posto lui non lo avrebbe fatto: "No, io no – afferma – Ho condiviso molte battaglie di Lorenzo, lo stimo, tuttavia resterei per fare la differenza dentro al governo". "Uscire dal Movimento – osserva anche sulle ipotesi che stanno circolando in queste ore – è sbagliato. Questi dell'istruzione sono i nostri temi, un docente su tre ci ha votato nel 2018. La gente ci ha chiesto di cambiare le cose". Alla domanda se questa vicenda danneggia più il Movimento o più il governo, Gallo risponde: "È una discussione che mi appassiona poco. Concentriamoci piuttosto su quel che resta da fare per cambiare il Paese nei tre anni di legislatura che restano". Sulle voci che lo vogliono in corsa per diventare il successore di Fioramonti, fa sapere: "Sono a disposizione del presidente Conte, sia che voglia che io resti a fare quello che faccio, sia per un altro incarico", comunque, "non mi tirerei indietro".

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