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Lega in calo nei sondaggi, Salvini: “Ci manca il contatto con la gente per strada e nelle fabbriche”

Matteo Salvini ha commentato a Rai Radio1, a “Un Giorno da Pecora”, il calo di consenti registrato dal suo partito: “Ci manca il contatto con la gente, l’incontro con le persone, le strade, le fabbriche. Un conto è fare riunioni via Zoom e un altro è la presenza”. Ha rilanciato poi la manifestazione del centrodestra prevista per il prossimo 2 giugno.
A cura di Annalisa Cangemi
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Da qualche settimana la Lega, secondo molti sondaggi, ha subito un calo dei consensi. Il segretario leghista Matteo Salvini, a ‘Un giorno da pecora', ha imputato la perdita di potenziali voti alle misure restrittive, che in questi due mesi di lockdown gli hanno impedito di incontrare il suo elettorato di persona: "Ci manca il contatto con la gente, l'incontro con le persone, le strade, le fabbriche. Un conto è fare riunioni via Zoom e un altro è la presenza". 

Il leader del Carroccio ha attaccato il governo per il decreto Rilancio, ancora in attesa di pubblicazione e di firma da parte del Presidente della Repubblica: "Lasciamo scegliere gli italiani, tanto gli italiani prima o poi potranno tornare a scegliere. Tra tre anni? Magari anche prima. Non auguro il male a nessuno. Ma la crisi economica che si intravede non la risolvi con 55 miliardi". Il 2 giugno "saremo in 100 piazze italiane, senza simboli di partito, non solo a Roma. Nella capitale saremo noi parlamentari". Il presidente del Consiglio Conte del resto, durante la conferenza stampa di sabato sera in cui ha illustrato i punti principali del dpcm, ha specificato che sono permesse "le manifestazioni statiche con distanziamento sociale". "L'obiettivo è essere tutti insieme" con tutti i partiti del centrodestra, ha spiegato il capo delle Lega. La leader di FdI Giorgia Meloni ha detto di avergli mandato un messaggio, a cui Salvini non avrebbe risposto: "Sono in arretrato di circa 400 Whatsapp, ho passato il week end con i bimbi", ha tagliato corto il segretario del Carroccio.

Sulla ripartenza del campionato di calcio, sul quale non ci sono ancora date certe, ha detto: "Ricordiamoci che il calcio muove 4 miliardi di euro e dà lavoro a circa 50mila persone che portano a casa 1.000 euro al mese. Ho visto che il ministro dello sport ha detto quattro cose diverse in quattro occasioni diverse, spero che non ci sia un pregiudizio nei confronti dello sport. Il calcio mantiene i campetti delle periferia delle nostre città, se non riparte quello rischiano di chiudere i campetti dei bimbi".

Sulla richiesta di una linea di prestito per 6,3 miliardi di euro garantita dallo Stato italiano da parte di Fca, Salvini ha ricordato che "Sono 60mila posti di lavoro in Italia, poi uno può criticare la produzione all'estero, la sede fiscale. Sicuramente preferisco Giorgia Armani che le sfilate le fa a Milano e non più a Parigi". 

"Detto questo – ha proseguito – se ci sono decine di migliaia di posti di lavoro in ballo, prima di dire no ci penserei due volte. Sicuramente, non si capisce perché quando ci sono in ballo 6 miliardi per Fca le cose si possono fare, mentre, ad esempio, al bar dove sono andato stamattina per tre volte gli hanno rimbalzato la richiesta di 25mila euro. Questa distinzione tra i più grossi ed i più piccoli in un momento di crisi non dovrebbe esserci".

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