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Le Regioni che rischiano la zona gialla dalla prossima settimana dopo il monitoraggio Iss di oggi

Tra poche ore verranno resi pubblici i dati del nuovo monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità, che decidono con i nuovi parametri quali Regioni cambiano colore. Il ministro Speranza, però, oggi non dovrebbe firmare ordinanze, salvo sorprese. Ci sono diverse Regioni a rischio, perché hanno un tasso di occupazione dei posti letto in ospedale molto vicino alla soglia della zona gialla. Per questa settimana non dovrebbero esserci cambiamenti, ma la prossima – se la tendenza dovesse proseguire così – alcune Regioni torneranno in giallo.
A cura di Tommaso Coluzzi
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I parametri per entrare in zona gialla, arancione e rossa sono cambiati da qualche settimana. Senza la novità probabilmente mezza Italia sarebbe già tinta di giallo, ma anche con i nuovi criteri diverse Regioni stanno procedendo velocemente verso un cambio di colore. Oggi verranno pubblicati i dati del monitoraggio settimanale dell'Istituto superiore di sanità, e a quel punto sarà evidente quali Regioni sono più vicine alle nuove soglie previste e quali no. Ce ne sono almeno tre a rischio concreto, se non dalla prossima settimana dalla successiva. Per non passare in zona gialla, con i nuovi parametri, bisogna mantenere il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva inferiore al 10% e quello dei posti letto in area medica inferiore al 15%. La media nazionale è bassa – rispettivamente 3% per le rianimazioni e 4% per i ricoverati negli altri reparti – ma alcune Regioni sono nettamente più a rischio di altre.

Quali Regioni possono andare in zona gialla da lunedì prossimo

Se ci fossero Regioni che superano sia la soglia del 10% dei posti occupati in terapia intensiva, sia (contemporaneamente) quella del 15% dei posti occupati in area medica, passerebbero in zona gialla a partire da lunedì. Il ministro Speranza, però, oggi non dovrebbe firmare nuove ordinanze. Se è vero che ci sono Regioni più a rischio, è anche vero che nessuna si avvicina realmente alle soglie. Certo, per alcune sembra una questione di una o due settimane, se la tendenza fosse confermata. Secondo i dati Agenas, aggiornati quotidianamente, le Regioni che hanno i livelli più alti di occupazione dei posti letto in ospedale sono: Sicilia (con 6% in terapia intensiva e 12% in area medica), Sardegna (con 10% in terapia intensiva e 5% in area medica) e Calabria (con 3% in terapia intensiva e 10% in area medica). In generale, però, nella stragrande maggioranza delle Regioni il dato sta salendo più o meno velocemente.

Quali sono le differenze tra zona bianca e zona gialla

Se è vero che alcune Regioni sono effettivamente a rischio di passare in zona gialla se non la settimana prossima la successiva, è anche vero che – per ora – le differenze tra zona gialla e zona bianca sono molto poche. Con il calendario delle riaperture previsto dal governo Draghi per tutto il mese di giugno e concluso il primo luglio, hanno riaperto tutte le attività tranne le discoteche, è stato eliminato il coprifuoco, così come altre restrizioni relative agli spostamenti. Insomma, se la Regione in cui si vive o ci si trova in vacanza diventa gialla bisognerà rispettare poche regole fondamentali: in zona gialla è ancora obbligatoria la mascherina ovunque, anche all'aperto. Mentre per quanto riguarda i ristoranti e i bar c'è una differenza sostanziale: in zona bianca all'aperto non ci sono limiti alle persone non conviventi che possono sedersi allo stesso tavolo, che diventa un massimo di sei al chiuso; in zona gialla il limite viene riportato a quattro, sia all'aperto che al chiuso.

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