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Le quattro lezioni sulla democrazia dell’Alta rappresentante per la politica estera dall’UE

Investimenti in difesa e tutela dei media indipendenti. Sono alcune delle lezioni che l’Alta rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, Kaja Kallas, ha evidenziato in un discorso sull’importanza della democrazia. E di come questa vada scelta ogni giorno attivamente. Perché non è più possibile darla per scontata.
A cura di Annalisa Girardi
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La democrazia ha bisogno della difesa. Di una difesa dura. L'Alta rappresentante per la politica estera dell'Unione europea, Kaja Kallas, non ha dubbi: non possiamo più dare l'ordinamento democratico per scontato, dobbiamo cambiare mentalità e capire come questo sia un valore da proteggere anche attraverso la difesa. Kallas ha tenuto un lungo discorso al Copenhagen Democracy Summit, in cui ha elencato quattro lezioni che, a suo dire, dovremmo aver imparato dagli avvenimenti degli ultimi anni. E che dovremmo tenere a mente.

"La democrazia non è più la regola, a livello globale. Oggi la democrazia liberale è il modello meno diffuso al mondo. Il 72% delle persone vive sotto le autocrazie e questa è la percentuale più alta che registriamo dal 1978″, ha spiegato. Insomma, il mondo è cambiato e non ci possiamo più permettere di dare per scontata la democrazia.

Lezione 1: Servono scelte coraggiose per costruire la democrazia

Nelle democrazie è difficile avere delle gratificazioni istantanee, perché i processi decisionali possono essere lunghi e intricati. Kallas ha ricordato un detto, per cui "se vuoi andare veloce vai da solo, ma se vuoi andare lontano vai insieme agli altri", spiegando che racchiuda l'essenza della democrazia. Per costruire la democrazia, però, c'è bisogno di tanto lavoro. E di scelte coraggiose. "Essere un membro dell'Unione europea è una via per consolidare la democrazia, ma non premia dal giorno alla notte. Le democrazie però possono creare prosperità a lungo termine, proteggendo i diritti individuali, garantendo la libertà e conducendo alla pace", ha aggiunto l'Alta rappresentante.

Lezione 2: Le democrazie hanno bisogno della difesa

Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, ma soprattutto da quando gli Stati Uniti di Donald Trump hanno messo in chiaro che non saranno sempre disposti a provvedere alla difesa del Vecchio Continente, a Bruxelles la discussione sulla difesa comune si è fatta molto più concreta. "I trattati da soli non garantiscono la pace – ha detto Kallas – L'Ucraina l'ha imparato nel 2014 con l'annessione della Crimea da parte della Russia e adesso in tre anni di guerra di invasione su larga scala. Dobbiamo rispondere alla domanda su come fermare lo storico ciclo di aggressioni russe alle democrazie". Poi l'Alta rappresentante ha aggiunto: "La forza funge da deterrente contro l'aggressore. La debolezza invece lo invita".

Insomma, quando si discute di garanzie di sicurezza, le parole non bastano. E per questa ragione l'Unione europea sostiene materialmente l'esercito ucraino. "La guerra finirà. Ma quando questo accadrà, dovrà finire una volta per tutte. La pace non è mai stata gratis. Dobbiamo investire nella difesa anche in tempi di pace, per proteggere la stessa pace, ma anche i nostri valori e la nostra democrazia", ha proseguito Kallas.

L'Unione europea sta investendo come mai prima in difesa, con il piano Rearm Eu, che ha mobilitato 800 miliardi di euro: "È il momento di trasformare le nostre capacità economiche in potenza militare".

Lezione 3: Gli avversari sono sempre pronti a sfruttare le divisioni

È normale che ci siano disaccordi nelle democrazie. Quando decide tutto una sola persona, o pochi eletti, all'apparenza è tutto più fluido, mentre le democrazie si basano sull'inclusione di opinioni diverse, sul compromesso. Il problema è che alcuni attori globali sfruttano queste distinzioni per creare delle fratture e indebolire la posizione europea. Negli ultimi anni tanti Paesi europei sono stati presi di mira da campagne di disinformazione e fake news veicolate proprio da soggetti esteri. Per non parlare delle interferenze nelle campagne elettorali.

Lezione 4: Non è mai troppo tardi per ricostruire le democrazie

Anche in questo senso, la tutela e il sostegno ai media indipendenti è fondamentale. Una stampa libera è imprescindibile per la democrazia, soprattutto quando ci sono Paesi come la Cina o la Russia che usano la stampa per controllare la narrativa anche su questioni globali. E tutto questo diventa ancora più rilevante quando parliamo di Paesi che stanno uscendo da regimi o autocrazie: i media liberi e indipendenti sono fondamentali per ricostruire quello spazio civico necessario affinché rinasca la democrazia.

"Dobbiamo lottare per la democrazia. Non la possiamo dare per scontata. La democrazia non cala mai dall'alto, è una scelta. Dobbiamo sceglierla tutti i giorni. Dobbiamo essere cittadini attivi delle nostre democrazie. E dobbiamo difenderle con forza", ha concluso Kallas.

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