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Laura Boldrini denuncia Salvini: “Chiedo i danni per la campagna d’odio contro di me”

Laura Boldrini ha deciso di intraprendere un’azione legale contro il leader della Lega, Matteo Salvini, chiedendo un importante risarcimento danni per la “massiccia strumentalizzazione” e la “campagna d’odio” messe in atto contro di lei. L’ex presidente della Camera ha spiegato al Corriere che dal 2013 va avanti un piano che la vede capro espiatorio politico della propaganda leghista.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Laura Boldrini ha intrapreso un'azione legale contro Matteo Salvini, una causa civile al tribunale di Milano per risarcimento danni. L'ex presidente della Camera dei deputati lo ha annunciato in un'intervista al Corriere, spiegando di aver denunciato il leader della Lega per "una massiccia strumentalizzazione" della sua persona, "attraverso una campagna d'odio che non ha precedenti, massiccia, duratura e dai toni virulenti". Il comportamento e la strumentalizzazione messa in campo da Salvini, avrebbe associato il nome della deputata "ai crimini commessi dai migranti", come se "la responsabilità di quelle azioni delinquenziali fosse mia", ha continuato Boldrini. "Salvini e la Lega inventano una narrazione distorta del mio pensiero sull'immigrazione, sostengano che io volevo l'invasione degli immigrati, la sostituzione etnica".

Un vero e proprio piano, iniziato quando nel 2013 la Lega "era un partito in frantumi", Salvini "per risollevarne le sorti decise di scagliarsi contro i migranti", ma "aveva anche bisogno di un capro espiatorio politico". Da qui la nascita dello slogan, che "non ha mai smesso di perseguitarmi: risorse boldriniane", perché "avevo parlato dei migranti come risorse", ma lo avevano fatto anche altri. Lei, però, era la vittima perfetta, ha spiegato la deputata.

Venticinque anni nell'Onu, in cui "mi sono sempre spesa per il rispetto dei diritti umani", l'essere semplicemente "una donna", il "non aver paura di ciò che dico". Sono questi secondo Boldrini i motivi che l'hanno portata ad essere scelta come vittima della campagna d'odio che dura ancora oggi. "Non finisce mai, anche se da quando nel 2018 ho smesso di fare la presidente della Camera ho iniziato a denunciare penalmente alcuni autori di post sui social". Ma non è bastato. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l'affermazione di Daniele Belotti, deputato leghista che ha detto "questa è una boldrinata", spiegando di riferirsi alle "azioni tese a favorire l'immigrazione di massa, specie islamica, al fine di eliminare l'identità italiana e giungere alla sostituzione etnica". Boldrini si è sentita usata ancora una volta come bersaglio, e ha deciso di dire basta.

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