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L’annuncio del ministro Bonetti: “Da gennaio 2021 arriva l’assegno universale per ogni figlio”

Il ministro per la Famiglia, Elena Bonetti, lancia l’assegno universale per tutti i figli, dalla nascita all’età adulta. L’obiettivo del governo è quello di introdurlo a partire dal primo gennaio 2021. Le famiglie riceveranno un assegno mensile, non tassato, e il suo importo varierà in base al reddito dei beneficiari.
A cura di Stefano Rizzuti
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Un assegno universale per tutti i figli: dalla nascita all’età adulta. L’obiettivo del governo, spiega il ministro per la Famiglia e le Pari opportunità, Elena Bonetti, è quello di introdurlo a partire dal primo gennaio 2021. Bonetti spiega, in un’intervista a Repubblica, che l’assegno dovrebbe essere erogato per ogni bimbo al momento della sua nascita. Per il momento è difficile sapere quale sarà la cifra erogata alle famiglie: si parlava di un importo tra i 100 e i 250 euro al mese per ogni figlio, ma il ministro non conferma: “Non do cifre a caso, sarà il ministero dell’Economia a fare i conti. Posso dire che tutti i figli riceveranno un assegno e il quanto sarà in base al reddito. Le famiglie riceveranno soldi che non saranno tassati”.

Per quanto riguarda le coperture, Bonetti non si dice preoccupata: “Le troveremo perché è una priorità, il governo tutto si impegna: non ho dubbi”. E difatti oggi il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, conferma questa volontà: “Dopo aver potenziato il sostegno alle famiglie per quanto riguarda gli asili nido e il bonus bebè, stiamo lavorando a un Family Act, ovvero al riordino e al potenziamento delle misure attualmente esistenti in favore delle famiglie e l’introduzione di nuovi strumenti, con particolare attenzione alle famiglie numerose e a basso reddito”.

Per il ministro della Famiglia l’assegno universale è fondamentale come dimostrato anche dai dati Istat sulla denatalità. Fenomeno che Bonetti definisce come un “segnale drammatico della mancanza di speranza e quando manca la speranza bisogna dare fiducia e prospettive con politiche non solo assistenziali e in un progetto organico”. Il Family Act era stato già parzialmente introdotto con la manovra, ma ancora siamo in una fase iniziale: “Nel 2020 ne abbiamo anticipato una parte, ma poi nella manovra abbiamo creato un collegato per rendere strutturali le politiche che intendiamo mettere in campo. La scommessa è stata quella di proporre non una misura, ma un sistema organico e coerente di misure che possano attivare un processo positivo di crescita per contrastare la recessione demografica”.

Su Facebook il ministro torna sul Family Act: “A breve vedrà la luce nella sua forma strutturale, con un sistema di politiche familiari che intervengono su più fronti: l'assegno universale per i figli fino all'età adulta, il sostegno alla loro educazione, l'ampliamento e il potenziamento dei congedi parentali, l’armonizzazione dei tempi di vita e di lavoro e l'incentivazione del rientro al lavoro delle madri, la promozione dell’autonomia dei giovani e delle giovani coppie”. Bonetti elenca anche le altre misure allo studio, a partire dal riconoscimento delle spese educative: “Le famiglie investono risorse per l’educazione dei figli e questo è un valore. Le spese vanno rimborsate o defiscalizzate. Mi riferisco alle spese per gli asili nido, per la baby sitter e, quando i figli crescono, ai corsi di musica, sport”.

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