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La suocera di Aboubakar Soumahoro è indagata anche per truffa aggravata nel caso coop

A Marie Therese Mukamitsindo, suocera di Aboubakar Soumahoro, sono contestati anche i reati di truffa aggravata e false fatturazioni nell’ambito dell’indagine sulle coop di Latina.
A cura di Tommaso Coluzzi
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AGGIORNAMENTO: Il caso coop, che coinvolge la famiglia del deputato Aboubakar Soumahoro, continua a far discutere. La storia delle cooperative di Latina è grande fonte di imbarazzo per Verdi e Sinistra, che hanno candidato l'ex sindacalista dei braccianti, e un ottimo spunto per gli avversari politici per attaccare il neoparlamentare. In tutto ciò Soumahoro continua a non essere coinvolto nella vicenda sul piano giudiziario, anzi. Non è indagato e – con ogni probabilità – resterà fuori da questa storia, ma la sua verità, raccontata a Piazza Pulita la settimana scorsa, è stata davvero troppo poco convincente. Così gli alleati lo scaricano, mentre la vicenda giudiziaria si complica.

A Marie Therese Mukamitsindo, suocera di Aboubakar Soumahoro, sono contestati, tra gli altri, anche i reati di truffa aggravata e false fatturazioni nell'ambito della indagine dei pubblici ministeri di Latina sulla gestione delle due cooperative. La notizia è cominciata a circolare ieri: in base a quanto si apprende, al momento, la donna è l'unica iscritta nel registro degli indagati.

Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, la suocera del parlamentare, di fronte alla commissione dell’ispettorato del lavoro di Latina ha ammesso le sue colpe. "Si è vero. Non gli abbiamo fatto il contratto e non abbiamo pagato gli stipendi. Ma eravamo in difficoltà", avrebbe detto riferendosi alle accuse partite da ingegnere di 42 anni. Secondo le ricostruzioni fatte da Gianfranco Cartisano di Uiltucs, riportate dal Corriere, ammonterebbe almeno a 400mila euro il totale dei soldi sottratti dalle cooperative gestiste da Marie Therese Mukamitsindo, che in teoria erano destinati alla retribuzione regolare dei lavoratori, in gran parte migranti stranieri.

La vicenda ruota appunto intorno ai salari non pagati e ai fondi pubblici: i magistrati, infatti, hanno delegato le indagini alla Guardia di Finanza che sta analizzando, dopo alcune denunce presentate dai lavoratori delle coop che lamentano il mancato pagamento degli stipendi, in che modo siano stati impiegati i fondi ricevuti negli anni dalle due strutture.

Nel frattempo Soumahoro si deve difendere anche dalle accuse degli ex Lega Braccianti, svelate in anteprima mesi fa da un'inchiesta di Fanpage.it: "Le dichiarazioni di Mamadou Balde, ex attivista della Lega Braccianti, sono non veritiere, infondate, contorte e fantasiose – ha dichiarato ieri il parlamentare, dopo che Balde ha rilasciato una nuova intervista a Striscia la Notizia in cui ha accusato Soumahoro di aver trattenuto i soldi degli aiuti ai braccianti durante il Covid – La Lega Braccianti ETS è stata fondata e ha operato in piena pandemia portando cibo, beni essenziali ai braccianti in difficoltà. Le pratiche burocratiche sono state elaborate dal patronato con il supporto della Lega Braccianti ETS. Alcun ‘rimborso' è stato mai ricevuto dalla Lega Braccianti ETS. Come del resto sono infondate le accuse riguardo al bilancio della Lega Braccianti che è pubblico chiaro e lineare. Ci riserviamo di agire nelle sedi opportune".

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