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La proposta di Soumahoro: “Subito un permesso di soggiorno per emergenza sanitaria agli invisibili”

Il portavoce della comunità Invisibili in Movimento, intervistato da Fanpage.it, chiede al governo italiano il “rilascio immediato di un permesso di soggiorno per emergenza sanitaria a tutti gli invisibili, consentendogli di potersi iscrivere all’anagrafe e di avere un medico di base, ma allo stesso tempo mettere in campo un percorso di vaccinazione che si accessibile a tutti”. Soumahoro spiega chi sono gli invisibili di cui è portavoce: “Giovani, migranti, rider, over 50, lavoratori degli algoritmi” e tanti altri che la politica ha dimenticato.
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A cura di Tommaso Coluzzi
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Gli invisibili non sono solo i migranti, ma tutti coloro che lo Stato non vuole vedere. Su questo presupposto Aboubakar Soumahoro ha lanciato gli Invisibili in Movimento, che puntano al Parlamento, per essere guardati e ascoltati. Intervistato da Fanpage.it, il sindacalista ha spiegato che la comunità degli invisibili "nasce dal fatto che siamo alla ricerca di una condivisione della nostra percezione della crisi, della sofferenza, del dolore, dei desideri, della speranza". La lista è lunga: "Parlo di Amazon, ma anche delle condizioni degli over 50, che sono persone cacciate, espulse dal mondo del lavoro e che non rientrano in nessun progetto". Ma ci sono anche "i giovani e la loro solitudine". Perciò Soumahoro ha le idee chiare: "Il nostro sogno è trasformare queste percezioni della crisi, questi desideri, da una prospettiva individuale verso un orizzonte collettivo".

La politica, invece, "ha divorziato con i sentimenti del mondo degli invisibili". Si tratta di persone che "si ritrovano sotto il rullo compressore della precarietà esistenziale e quindi di un’invisibilità asfissiante perché toglie il respiro, quel respiro che è stato tolto a George Floyd". L'obiettivo è "federare questo mondo, perché comprende il tema del lavoro, il tema del reddito, della casa, della libertà, della felicità". Perché "non può considerarsi una persona libera chi non riesce a mandare a scuola i propri figli, non ha un lavoro, non ha il pane". La politica, ha insistito Soumahoro, "ha abbracciato lo spirito di un’economia avida". In questo senso anche il tema del blocco dei licenziamenti va trattato a partire da un presupposto: "Qual è il progetto oggi per rilanciare il Paese? Su quale base vogliamo ricostruire il Paese? La pandemia ha acuito una situazione che già di per sé era grave, vedi l’impoverimento, il tema di genere, i giovani, i nostri migranti che sono all’estero e che vengono sempre ricordati, guarda caso, ogni volta che si tratta di andare a votare e poi dopo vengono scartati". Sul Recovery plan che il governo italiano ha inviato alla Commissione europea "non vi è stato nessun dibattito pubblico", e in tutto il documento "ci sono poche righe che trattano la lotta al sommerso, su più di duecento pagine".

Il tema della filiera alimentare è sempre all'ordine del giorno, perché caratterizzato dal caporalato. "Genera un valore di mercato di oltre 538 miliardi di euro da una parte, dall’altra nasconde sacche di sfruttamento, di marginalità, di lavoratori che si spaccano la schiena per raccogliere gli asparagi per 3,50 euro l’ora". Alcuni vengono addirittura "pagati in natura – ha spiegato il sindacalista – parliamo di litri d’olio, chili di pasta, passata di pomodoro". In Italia c'era una norma, "la 1369 del 1960, che vietava la somministrazione di manodopera, quindi il caporalato di fatto". Questa legge è stata abolita con due interventi: "Prima del governo Berlusconi, poi del governo Renzi, con il Jobs act". Lo stesso Stato che oggi "fa i convegni dicendo che vuole combattere il caporalato", questa "è ipocrisia", lo Stato "non può stare con chi sfrutta, con chi schiaccia, con chi toglie dignità". Secondo Soumahoro "bisogna riformare l’intera filiera agroalimentare, introducendo la patente del cibo e quindi garantendo un cibo eticamente sano alle persone".

A un anno di distanza dalla sanatoria annunciata dalla ex ministra Bellanova in lacrime, nulla è cambiato: "Quelle lacrime non hanno fermato il fiume di lacrime delle donne e degli uomini braccianti – ha attaccato il sindacalista – Quello dell'Agricoltura è un ministero che non riesce ancora a dare una visione di quale deve essere la risposta adeguata". La richiesta è semplice: "Rilascio immediato di un permesso di soggiorno per emergenza sanitaria a tutti gli invisibili, consentendogli di potersi iscrivere all’anagrafe e di avere un medico di base, ma allo stesso tempo mettere in campo un percorso di vaccinazione che si accessibile a tutti". Nelle campagna "non mancano le braccia, ciò che manca sono i diritti, la dignità". Il presidente del Consiglio Draghi ha parlato di salvare vite umane in mare, ma solo nelle acque territoriali italiane, mentre la destra chiede un blocco navale. "In realtà esprimono lo stesso pensiero, la stessa visione politica, compreso chi fino a ieri saliva sulle navi delle Ong per protestare nei confronti di quello che fu il ‘governo del nuovo umanesimo' che a sua volta sospendeva le vite umane sul mare". La verità, secondo Soumahoro, è che "l’Italia proviene da oltre 30 anni di norme razzializzanti sull’immigrazione". Ma lo Stato "ha il dovere di salvare le vite umane", perché "viaggiare è piacevole, emigrare no".

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