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La ministra Roccella dice (di nuovo) che l’aborto non è un diritto, ma una scelta

“L’aborto non è un diritto: c’è una legge che garantisce la libertà alla donna di scegliere anche fino in fondo. Al massimo c’è un diritto di scelta, ma non un diritto ad abortire”: lo ha detto la ministra della Famiglia, Eugenia Roccella.
A cura di Annalisa Girardi
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Dopo aver detto che l'aborto "purtroppo fa parte della libertà delle donne", ora la ministra della Famiglia, Eugenia Roccella, afferma che l'aborto non sia un diritto, ma una scelta. Durante la registrazione de La Confessione di Peter Gomez, in onda domani sera sul Nove, la ministra dice: "L'aborto non è un diritto: c'è una legge che garantisce la libertà alla donna di scegliere anche fino in fondo".

Roccella torna quindi così su un argomento che già aveva scatenato polemiche e contestazioni, affermando che le femministe non abbiano mai considerato l'aborto come un diritto. "L'aborto è una questione di grandissime contraddizioni per le donne e lo è ancora oggi. Le femministe storiche, le femministe della differenza – perché nel femminismo ci sono tantissime correnti, diverse espressioni – hanno sempre detto che esula dal territorio del diritto", prosegue la ministra.

Per poi sottolineare che oggi ci sia sì una legge che garantisce l'accesso all'aborto, ma che questo sia "una cosa diversa dal diritto in sé". E ancora: "Il diritto, casomai, se vogliamo proprio riconoscere un diritto, è il diritto di scegliere, cioè il diritto alla maternità come libera scelta". Alla domanda di Peter Gomez se lei personalmente ridurrebbe o toglierebbe il diritto all'aborto, Roccella risponde: "No, ma non è un diritto. Si tratta di una legge che garantisce la libertà alla donna di scegliere, anche fino in fondo".

Affermazioni, quelle della ministra, molto problematiche. Per anni femministe da tutto il mondo si sono battute per il riconoscimento del diritto all'aborto: Roccella, mettendo in discussione cosa possa essere considerato un diritto, piuttosto che una libertà o, appunto, anche solo una possibilità di scelta, compie un'operazione molto pericolosa. Che di fatto pregiudica e mette a rischio conquiste fondamentali, come appunto l'autodeterminazione delle donne e il controllo del loro corpo. Proprio perché c'è una legge che in Italia oggi garantisce alle donne l'accesso all'aborto (nonostante le mille difficoltà visto il numero di medici obiettori di coscienza) quello all'interruzione di gravidanza è un diritto, frutto di battaglie di moltissime femministe.

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