La grillina è consigliere in Sicilia e maestra a Torino, ma a scuola non c’è mai

Eletta nel giugno scorso a Misterbianco, in provincia di Catania, come consigliere comunale, Valentina Puglisi, almeno sulla carta, porta avanti un altro incarico, quello di docente a Torino, nella zona di San Salvario.
Ma nonostante gli impegni politici la costringano spesso a stare lontana dal capoluogo piemontese, la Puglisi non si perde d'animo, e continua a fare la pendolare. Nell'istituto in cui lavora sono abituati alle sue continue e prolungate assenze. "Due famiglie hanno preferito portare i figli in altri istituti" – racconta il preside, Barbato Vetrano – "Erano stanchi della cattedra vacante di Italiano". La donna insegna infatti in prima A, italiano, ma per i suoi studenti non c'è quasi mai. Il posto di lavoro però non ha intenzione di lasciarlo, e la legge tecnicamente è dalla sua parte. "Non commetto alcuna irregolarità", dice Puglisi. "Le licenze – ha spiegato Stefano Suraniti dell’Ufficio Scolastico Provinciale – "le permettono di assentarsi per la giornata dei lavori consiliari. Stabilendo il diritto di assentarsi dal servizio per il tempo strettamente necessario per la partecipazione a ciascuna seduta dei rispettivi consigli. E per il raggiungimento del luogo di suo svolgimento".
Così nella scuola hanno dovuto cercare soluzioni alternative, chiamando un supplente. Che però, ironia della sorte, ora è assente per malattia. Ma in questo modo Puglisi può mantenere i cosiddetti "due piedi in una scarpa", e conservare lo stipendio da maestra. E poco importa se alcuni genitori, viste le lezioni discontinue, hanno pensato di trasferire i propri figli in altre scuole: "Con tutti questi problemi e la cattedra ballerina ho preferito portare mia figlia in un’altra scuola", ha raccontato un padre, critico nei confronti dell'operato della maestra siciliana.
Valentina Puglisi si era guadagnata però la stima dei suoi superiori nella scuola elementare Rayneri. Aveva già prestato servizio due anni fa, ed era apparsa molto professionale. Attivista del M5S è stata eletta con 98 voti nel comune siciliano. Da quel omento ha cominciato ad usufruire dei permessi, come coloro che per malattia o per motivi familiari. E così riesce a dedicarsi alla sua passione per la politica senza chiedere un trasferimento. Secondo l'Ufficio Scolastico Provinciale ci sarebbe un problema di sovrapposizione di norme regionali e nazionali. Per questo, per il caso Puglisi ha avviato delle indagini per verificare che non ci siano irregolarità. Al momento comunque la grillina può continuare a ricevere la busta paga senza chiedere il congedo.