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La Germania rinnova e rafforza il Reddito di cittadinanza (mentre l’Italia vuole cancellarlo)

Dopo l’ok del Senato federale tedesco confermata l’entrata in vigore da gennaio del Bürgergeld, il Reddito di cittadinanza che Berlino ha riformato e rafforzato.
A cura di Annalisa Cangemi
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Mentre il governo Meloni rivede il Reddito di cittadinanza e si prepara ad abolirlo del tutto dal 2024, per poi sostituirlo con una misura nuova destinata a esclusivamente a fragili e over 60, la Germania ha approvato una legge che riforma la misura, e che interessa una platea di quasi 5 milioni di persone. Il Bundesrat ha detto sì al cosiddetto "Burgergeld", che succederà al sistema noto come Hartz IV, il programma di politiche sociali e del lavoro in vigore in Germania dal 2005. I voti a favore sono stati 557, i contrari 98 e le astensioni due.

Ratificata dal Bundestag, la nuova legge era stata bocciata proprio dal Senato federale tedesco per le critiche dell'opposizione dei conservatori che ritenevano le condizioni del sussidio troppo morbide. L'accordo politico è arrivato nei giorni scorsi, consentendo la pronuncia favorevole della Commissione parlamentare di mediazione.

L'obiettivo è far sì che il provvedimento entri in vigore nei tempi previsti, cioè dal primo gennaio 2023. Nella giornata del 23 novembre scorso, il Comitato di conciliazione tra Bundestag e Bundesrat aveva approvato il compromesso sull'introduzione del Reddito di cittadinanza raggiunto dai partiti di maggioranza con Unione cristiano-democratica (Cdu) e Unione cristiano-sociale (Csu), principali forze di opposizione.

L'accordo recepisce le critiche dei popolari, inasprendo i requisiti per ricevere il sussidio. Inoltre le violazioni dell'obbligo di collaborazione dei disoccupati nella ricerca di un lavoro possono scattare da subito: se il percettore dell'assegno rifiuterà un'offerta di lavoro ‘congrua', le prestazioni potranno essergli tagliate del 10%. Per violazioni successive nello stesso anno, potrà essere applicata una riduzione del 20 e 30%. Viene anche disposto l'aumento del sussidio di disoccupazione, per un adulto senza figli, da 449 a 502 euro al mese, con un aumento di 53 euro al mese. Per gli adulti fino a 25 anni che vivono ancora coi genitori aumenterà a 402 euro al mese. Per gli adolescenti tra 14 e 18 anni a 420 euro, per i bambini da 6 a 14 anni a 348 euro.

Come scrive il Fatto Quotidiano, a differenza del sistema precedente, questo nuovo sussidio punta a favorire la ricerca di un'occupazione a lungo termine. E chi guadagna trai 520 ed i 1000 euro ha il 30% esentato da imposte (e non solo il 20% come nel sistema Hartz-IV).

Il vero cuore della riforma è però un altro, e partirà in una fase successiva. Dal 1 luglio infatti gli Uffici di collocamento dovranno offrire sempre un'assistenza mirata ai disoccupati di lunga durata, indicando loro percorsi di formazione per avvicinarli al mondo del lavoro, e farlo impiegare stabilmente. Con l'obiettivo appunto di evitare che persone già fragili passino da un'occupazione a tempo all'altra, in un'ottica di perenne precarietà.

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