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Funerali Papa Francesco

La commemorazione di Papa Francesco oggi alla Camera, chi interviene: il programma

Oggi, mercoledì 23 aprile, dalle ore 16 a Montecitorio, si svolgeranno le commemorazioni per Papa Francesco, a Camere riunite, alla presenza del governo. Prevista la partecipazione di Giorgia Meloni. Non è escluso un suo intervento.
A cura di Annalisa Cangemi
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Nessun premier time si terrà oggi, l'appuntamento è stato rimandato al prossimo 7 maggio. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha dovuto spostare anche il suo viaggio in Uzbekistan e Kazakistan, previsto da venerdì a domenica, dovrebbe essere presente oggi, 23 aprile, a Montecitorio alle commemorazioni per la morte del Papa, deceduto nella giornata del lunedì di Pasquetta.

La commemorazione nel pomeriggio avverrà a Camere riunite, a partire dalle 16, alla presenza del governo. Dovrebbe durare in tutto circa un'ora e un quarto: interverranno i gruppi (ogni gruppo, tra Camera e Senato, avrà la possibilità di intervenire per cinque minuti) dopo i presidenti della Camera Fontana e La Russa. Al termine è previsto l'intervento di un rappresentante del governo, e non è escluso che a parlare possa essere la stessa presidente del Consiglio.

"Abbiamo concordato con il presidente della Camera, per la verità la proposta è nostra, mia anzi, di commemorare sua Santità il Papa scomparso in una commemorazione comune, non è una seduta comune, alla Camera", aveva detto ieri ai cronisti il presidente del Senato, Ignazio La Russa, al termine della conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama.

Il lutto nazionale per Bergoglio: cosa ha deciso il governo

Il governo ieri si è riunito in Consiglio dei ministri, e ha proclamato cinque giorni di lutto nazionale per la morte di Papa Francesco. Oltre alle bandiere a mezz'asta sugli edifici pubblici per i cinque giorni e al minuto di raccoglimento alle 10 di sabato mattina negli uffici e nelle scuole pubbliche (se le scuole saranno chiuse sono invitate a osservare il minuto di silenzio alla ripresa delle lezioni). Sabato a 26, giorno delle esequie, si ferma anche il campionato di calcio: le partite in programma quel giorno sono state rinviate.

Non quindi i tre giorni che erano stati stabiliti in occasione della scomparsa di Giovanni Paolo II, ma un periodo più lungo, fortemente voluto da Giorgia Meloni, fino al funerale del Santo Padre il prossimo 26 aprile, quando a San Pietro si riuniranno diversi capi di Stato e di governo, oltre a migliaia di fedeli. La gestione della mobilità, dell'accoglienza e dell'assistenza della popolazione per i funerali, e fino all'elezione del nuovo Pontefice, sono stati affidati dal governo al capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabio Ciciliano.

Questi cinque giorni di lutto comprendono anche le celebrazioni per il 25 aprile – tra l'altro ricorrono anche gli 80 anni dalla Liberazione – e la ricorrenza non subirà alcuna variazione, visto che le iniziative che erano in programma si svolgeranno regolarmente, ma con il monito, da parte del governo, di partecipare nei prossimi giorni agli eventi pubblici con "sobrietà", per rispetto del lutto. E in particolare il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci ha fatto un particolare riferimento proprio alle manifestazioni organizzate in occasione del 25 aprile, pur sottolineando che "Tutte le cerimonie sono consentite". Alle cerimonie tra l'altro prenderà parte anche il Capo dello Stato Mattarella, il quale, dopo la deposizione della corona all'Altare della Patria, insieme alla premier Meloni, si sposterà successivamente a Genova per le celebrazioni già fissate per l'ottantesimo anniversario della Liberazione.

Le polemiche per il 25 aprile

Il richiamo alla "sobrietà" ha però scatenano polemiche, con le opposizioni che hanno letto l'avviso come provocatorio e inopportuno. Mentre l'Anpi ha fatto sapere le iniziative promosse, che si svolgeranno ovviamente in piena civiltà e senso di responsabilità e nel dovuto rispetto della giornata di lutto", sono confermate. Augusto Montaruli, presidente della sezione Anpi ‘Nicola Grosa' di Torino, contattato da Fanpage.it, ha detto che "Le celebrazioni per la Liberazione non sono un ‘rave party'", e che l'inciso sulla ‘sobrietà', fatto dal ministro Nello Musumeci, è stato "fuori luogo". Piuttosto, ha detto l'esponente piemontese dell'Anpi, "solitamente le sezioni dell'Anpi vengono imbrattate con svastiche naziste. Forse a questi oppositori, ai neonazisti e neofascisti, bisognerebbe chiedere di essere sobri almeno il 25 aprile". Polemico anche il presidente dell'associazione nazionale ex deportati (Aned) Dario Vanegoni: "È un modo assurdo di strumentalizzare un lutto vero che condividiamo".

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