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La Camera rinvia di una settimana la discussione su Ius scholae e cannabis

La Camera ha deciso di rinviare la discussione sulle proposte di legge per la cittadinanza agli stranieri che concludono un ciclo scolastico e sulla depenalizzazione della cannabis.
A cura di Giacomo Andreoli
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Per ora niente discussione su Ius scholae e cannabis. La Camera ha rinviato di una settimana il dibattito parlamentare sulla misura che concede la cittadinanza agli stranieri che concludono un ciclo scolastico in Italia e su quella per la depenalizzazione dei reati legati alla cannabis. La decisione arriva dopo un'intervista rilasciata a Il Corriere della Sera da Matteo Salvini.

"Bloccare il Parlamento per votare queste cose – ha detto il leader della Lega- è contro gli interessi del Paese, perché legalizzare le droghe sarebbe una follia che non riduce la criminalità e la cittadinanza va meritata, non regalata". Da qui l'avvertimento alla maggioranza: "Fin qui siamo stati molto responsabili, ma gli italiani vogliono risposte su altro". Motivo per cui i leghisti non potranno "accettare forzature che rischiano di danneggiare l'Italia".

Il rinvio, quindi, sembra essere un tentativo di placare quelle "fibrillazioni" di cui lo stesso Salvini ha parlato nell'intervista, dopo la scissione dal Movimento 5 stelle guidata da Di Maio e i timidi distinguo di alcuni parlamentari leghisti rispetto alla linea del leader e alla permanenza nel governo a tutti i costi.

Secondo la proposta di legge sullo Ius scholae la cittadinanza può essere ottenuta prima dei 18 anni da chi ha completato un ciclo scolastico di cinque anni. Ad esempio, quindi, chi è nato o è arrivato da piccolo in Italia e ha frequentato le elementari nel nostro Paese. Ma anche da chi è venuto qui prima dei 12 anni e, tra medie e superiori, ha passato almeno cinque anni inserito nel sistema scolastico italiano.

La proposta sulla cannabis interviene invece con una serie di modifiche al Testo unico sugli stupefacenti e prevede la legalizzazione della coltivazione e detenzione, da parte di maggiorenni e per uso personale, di massimo quattro piante femmine di cannabis. Oltre il limite di quattro l'utilizzo potrà essere considerato personale e sanzionato sul solo piano amministrativo quando la coltivazione domestica di cannabis ha queste caratteristiche: minima dimensione; rudimentalità delle tecniche utilizzate; scarso numero di piante, anche se superiore a 4; assenza di indici di inserimento nel mercato degli stupefacenti.

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