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Cannabis, la legge alla Camera: cosa prevede il testo e come voteranno i partiti

Approda alla Camera dei Deputati la discussione generale sulla proposta di legge sulla Cannabis. Ecco cosa prevede il testo della norma e come voteranno i partiti.
A cura di Annalisa Cangemi
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Si è avviata nell'Aula della Camera la discussione generale sulla proposta di legge sulla Cannabis. Ad aprire il dibattito è stato il presidente della commissione Giustizia e relatore del provvedimento, Mario Perantoni (M5s). Il ddl è sostenuto dal centrosinistra e da M5s, mentre Lega, FdI e Forza Italia sono contrari.

"L'inizio dell'esame in Aula della legge che depenalizzazione la coltivazione domestica di quattro piante di cannabis segna una giornata storica per il nostro Paese, ancorato a vecchie e fallimentari politiche antidroga di stampo repressivo", ha detto Mario Perantoni. "Attualmente su una popolazione carceraria di 54.184 persone ben 18.884 sono detenuti per violazione della legge sulla droga, di cui 1/3 tossicodipendente: cifre enormi che certificano il fallimento della repressione – ha aggiunto – La legge consentirà di risparmiare 600 milioni l'anno di spese per processi inutili ma soprattutto renderà possibile un vasto uso terapeutico e toglierà spazio allo spaccio: un obiettivo importante conseguito senza ledere in alcun modo la salute pubblica. Proibire la coltivazione e l'uso personale di una piccola quantità di cannabis è fuori dalla storia, retaggio di una cultura vecchia e superata: avremmo voluto che oggi fosse qui ad ascoltarci Walter Di Benedetto che tanto si è battuto, a lui il nostro pensiero affettuoso e grato".

PD favorevole: "Sintonizziamoci con la realtà"

Favorevole al provvedimento anche il deputato dem Walter Verini: "Noi pensiamo che il Parlamento, oggi, cerchi di sintonizzarsi con la realtà e provi a dare risposte serie a problemi che da anni le attendono. In parte queste risposte le ha fornite la corte di Cassazione, con sentenze innovative. Ma è giusto e necessario che sia il Parlamento a offrirne di più organiche". Per l'esponente del Partito Democratico "con questo testo non si liberalizzano le droghe, non si sdogana la cultura dello sballo. Al contrario, viene anche istituita, su proposta del gruppo Pd, una giornata di informazione e prevenzione su ogni tipo di dipendenza da contrastare: siano sostanze psicotrope, alcolismo, tabagismo. Queste piaghe, queste dipendenze, le vogliamo prevenire e contrastare. Su questo occorre un grande sforzo di formazione e informazione indirizzato soprattutto verso i giovani, coinvolgendo scuola, mezzi di comunicazione, famiglie. Senza però inefficaci proibizionismi, perbenismi, ma puntando su responsabilità, consapevolezza, dialogo". Verini ha chiarito che "con questa proposta non si liberalizza proprio niente. Al contrario, si rende legale la coltivazione per uso personale o terapeutico fino a quattro piantine di Cannabis senza correre il rischio di subire conseguenze penali, sequestri o sanzioni amministrative".

Lega: "No alla cultura dello sballo"

Di segno completamente opposto gli interventi dei deputati di centrodestra. Per il leghista Rodolfo Paolini "il limite di quattro piante fissate dal legislatore", non può non tenere conto del fatto che ci sono piante geneticamente modificate. "Noi come Lega chiediamo che venga sancito il divieto assoluto di cannabis geneticamente modificata. Noi vogliamo impedire la legalizzazione camuffata. Chi ha bisogno della cannabis per motivi sanitari la trova". Dello stesso tenore le parole di Gianni Tonelli, anche lui esponente del Carroccio e con un passato in polizia, che ha ammesso di aver "accarezzato l'idea che la legalizzazione fosse la soluzione, ma si tratta di una visione miope". E ancora: "La droga fa male, ma vado più in là: preoccupa il danno non solo fisico ma culturale. Lo Stato non può promuovere la cultura dello sballo. Da genitore non posso accettare che la formica venga messa in soffitta a favore della cicala, no alla cultura dello sballo e alla vita frivola del momento".

Cosa prevede la proposta di legge sulla cannabis

Il testo ha subito alcune modifiche durante l'iter in commissione. Il disegno di legge, che interviene con una serie di modifiche al Testo unico sugli stupefacenti, prevede la legalizzazione della coltivazione e detenzione, da parte di maggiorenni e per uso personale, di massimo quattro piante femmine di cannabis. Oltre il limite di quattro l'utilizzo potrà essere considerato personale e sanzionato sul solo piano amministrativo quando la coltivazione domestica di cannabis ha queste caratteristiche:

  • minima dimensione;
  • rudimentalità delle tecniche utilizzate;
  • scarso numero di piante, anche se superiore a 4;
  • assenza di indici di inserimento nel mercato degli stupefacenti.

Inoltre, si prevede la promozione, all'inizio di ogni anno scolastico, nelle scuole di primo e secondo grado, di una giornata nazionale sui danni derivanti da alcolismo, tabagismo e uso delle sostanze stupefacenti e psicotrope. È considerato poi illecito amministrativo l'abbandono, in un luogo pubblico o aperto al pubblico ovvero in un luogo privato di comune o altrui uso, di siringhe o di altri strumenti pericolosi utilizzati per l'assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope, tale da mettere a rischio l'incolumità altrui.

Tra le altre novità anche l'inasprimento di alcune pene e, allo stesso tempo, se ne depotenziano altre. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque commette uno dei fatti previsti dalla legge che, per i mezzi, la modalità o le circostanze dell'azione ovvero per la quantità delle sostanze, è di lieve entità, è punito con la reclusione da 6 mesi a 4 anni e una multa fino a 10.000 euro, quando la detenzione e il traffico riguardano droghe pesanti; reclusione da 2 mesi a 2 anni e multa fino a 2.000 euro, quando la detenzione e il traffico riguardano droghe leggere.

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