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Italia 5 Stelle, eletti contrari ai finanziamenti della festa M5s: uno su cinque non ha versato

Italia 5 Stelle si avvicina, ma i festeggiamenti per i dieci anni del Movimento 5 Stelle rischiano di essere rovinati dalle tensioni interne e anche dalla decisione di alcuni deputati e senatori che sembrano non voler finanziare la manifestazione, come richiesto espressamente. Almeno uno su cinque, ancora, non avrebbe versato i 1.500 euro dovuti.
A cura di Stefano Rizzuti
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Sarà un weekend intenso quello del Movimento 5 Stelle. Non solo per i festeggiamenti di Italia 5 Stelle a Napoli, in occasione del decimo compleanno del M5s. Il timore è che ci sia da far fronte a contestazioni, proteste e anche qualche carenza finanziaria. Eventuali contestazioni che potrebbero avere anche più risonanza dal momento che a Napoli ci saranno tutti i big, dai ministri agli esponenti di punta pentastellati, passando per Beppe Grillo e Davide Casaleggio. E anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, atteso per sabato sul palco. Eppure il rischio che non sia solo una festa rimane: la tensione tra Camera e Senato è ancora palpabile, con una sorta di guerra latente sull’elezione dei capigruppo, ancora in bilico sia a Montecitorio che a Palazzo Madama. Gli scontri interni non si spengono e a tutto questo si aggiunge anche la questione del versamento dei 1.500 euro richiesti a deputati e senatori proprio per finanziare Italia 5 Stelle.

Il versamento per Italia 5 Stelle

Come spiega l’Adnkronos, a tutti i deputati e i senatori viene richiesto un versamento da 1.500 euro in occasione di Italia 5 Stelle. Ma secondo l’agenzia di stampa in tanti ancora non hanno donato o hanno donato meno del previsto. Notizia in parte confermata da Cosimo Adelizzi, che è tra i deputati campani che si sta occupando dell’organizzazione dell’evento. “L’80% ha già versato”, assicura. Ammettendo che, in effetti, almeno uno su cinque ancora non l’ha fatto. E tra questi, riporta ancora l’Adnkronos, ci sarebbero anche alcuni ex ministri ed ex sottosegretari non riconfermati con la nascita del nuovo governo Conte bis.

Adelizzi garantisce che solo in “pochissimi hanno versato meno dei 1.500 euro richiesti, qualcuno ha addirittura donato di più, anche 4mila euro”. Inoltre, non ci saranno richiami per gli inadempienti, come avvenuto negli scorsi anni. Anche perché la certezza, per il deputato campano, è che il budget verrà raggiunto. Un altro aspetto sottolineato da chi vuole ridimensionare il caso è che i ritardi nei versamenti si sono verificati anche lo scorso anno. Poi in molti hanno pagato dopo l’evento. Un altro deputato, che preferisce rimanere anonimo, riferisce però: “Ci sono i 300 euro da dare mensilmente a Rousseau, direi che può bastare”. E così il rischio di contestazioni – interne ed esterne – aleggia nell’aria. Con in più i timori di una rottura con i promotori della Carta di Firenze: e la paura maggiore è che lo sfogo avvenga, in maniera più esplicita, proprio durante la manifestazione di Napoli. Con il rischio di rovinare la festa.

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