Incidenza, terapie intensive e ricoveri: le Regioni a rischio zona gialla nel monitoraggio Iss
La prossima settimana tutta Italia resterà in zona bianca. Il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità di oggi ha confermato che nessuna Regione passerà in zona gialla da lunedì prossimo, ma i dati sono in aumento praticamente ovunque e il prossimo monitoraggio – quello di venerdì 12 novembre – sarà decisivo per capire se ci saranno cambi di colore. Se da un lato l'aumento dei casi di Covid è molto diffuso su tutto il territorio nazionale, dall'altro ci sono alcune Regioni che hanno dei numeri più preoccupanti e che rischiano effettivamente di andare in zona gialla tra due settimane. Per capire cosa succederà bisogna guardare ancora una volta alla tabella degli indicatori decisionali che pubblica l'Iss ogni venerdì.
I dati dell'Iss: terapia intensiva, ricoveri e incidenza
Il monitoraggio Iss di oggi ha evidenziato che l'indice di trasmissibilità, l'Rt, è di nuovo sopra quota uno, mentre l'incidenza a livello nazionale è oltre i 50 casi ogni 100mila abitanti. Proprio l'incidenza è uno dei tre indicatori decisionali che l'Iss utilizza per decidere quali Regioni cambiano colore. Per il passaggio in zona gialla, infatti, si deve superare i 50 casi ogni 100mila abitanti per quanto riguarda l'incidenza, il 10% dei posti letto occupati in terapia intensiva e il 15% in area medica. Tutti e tre i valori devono essere superati contemporaneamente, altrimenti si resta in zona bianca. È quello che succede, di fatto, in diverse Regioni che hanno sforato la soglia di almeno un indicatore.
Le Regioni a rischio zona gialla dalla prossima settimana
La tabella dell'Istituto superiore di sanità descrive una situazione chiara: l'incidenza è in crescita praticamente ovunque, ma gli ospedali sono ancora – più o meno – sotto controllo. Anche se, come ormai abbiamo capito dalle ondate precedenti, l'occupazione dei posti letto è l'ultimo valore a crescere. Al momento la metà delle Regioni hanno il dato dell'incidenza da zona gialla: Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Province autonome di Trento e Bolzano, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto sono oltre i 50 casi ogni 100mila abitanti. Alcuni territori, però, sono più a rischio di altri: Il Friuli è a 139,6, Bolzano a 189,1.
Per quanto riguarda, invece, l'occupazione di terapie intensive e reparti di area medica, la situazione è più sotto controllo. A sforare una delle due soglie sono solo le Marche, che hanno le terapie intensive piene per il 10,5% dei posti. Se dovesse crescere anche l'occupazione dell'area medica la Regione rischierebbe seriamente la zona gialla. Tra chi ha i valori più alti nei reparti Covid non critici ci sono la Calabria con il 10,2% e la Provincia di Bolzano con l'11,6%. Entrambe ancora a distanza dalla soglia del 15%.