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Incidenza, terapie intensive e ricoveri: le Regioni a rischio zona gialla nel monitoraggio Iss

I dati del monitoraggio Iss di oggi hanno deciso che nessuna Regione passerà in zona gialla da lunedì prossimo, ma l’incidenza è in crescita praticamente ovunque, con mezza Italia che ha il valore da giallo. Attenzione alta sull’occupazione degli ospedali: se dovesse salire durante la prossima settimana potrebbe portare al passaggio in zona gialla di diverse Regioni da metà novembre.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La prossima settimana tutta Italia resterà in zona bianca. Il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità di oggi ha confermato che nessuna Regione passerà in zona gialla da lunedì prossimo, ma i dati sono in aumento praticamente ovunque e il prossimo monitoraggio – quello di venerdì 12 novembre – sarà decisivo per capire se ci saranno cambi di colore. Se da un lato l'aumento dei casi di Covid è molto diffuso su tutto il territorio nazionale, dall'altro ci sono alcune Regioni che hanno dei numeri più preoccupanti e che rischiano effettivamente di andare in zona gialla tra due settimane. Per capire cosa succederà bisogna guardare ancora una volta alla tabella degli indicatori decisionali che pubblica l'Iss ogni venerdì.

I dati dell'Iss: terapia intensiva, ricoveri e incidenza

Il monitoraggio Iss di oggi ha evidenziato che l'indice di trasmissibilità, l'Rt, è di nuovo sopra quota uno, mentre l'incidenza a livello nazionale è oltre i 50 casi ogni 100mila abitanti. Proprio l'incidenza è uno dei tre indicatori decisionali che l'Iss utilizza per decidere quali Regioni cambiano colore. Per il passaggio in zona gialla, infatti, si deve superare i 50 casi ogni 100mila abitanti per quanto riguarda l'incidenza, il 10% dei posti letto occupati in terapia intensiva e il 15% in area medica. Tutti e tre i valori devono essere superati contemporaneamente, altrimenti si resta in zona bianca. È quello che succede, di fatto, in diverse Regioni che hanno sforato la soglia di almeno un indicatore.

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Le Regioni a rischio zona gialla dalla prossima settimana

La tabella dell'Istituto superiore di sanità descrive una situazione chiara: l'incidenza è in crescita praticamente ovunque, ma gli ospedali sono ancora – più o meno – sotto controllo. Anche se, come ormai abbiamo capito dalle ondate precedenti, l'occupazione dei posti letto è l'ultimo valore a crescere. Al momento la metà delle Regioni hanno il dato dell'incidenza da zona gialla: Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Province autonome di Trento e Bolzano, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto sono oltre i 50 casi ogni 100mila abitanti. Alcuni territori, però, sono più a rischio di altri: Il Friuli è a 139,6, Bolzano a 189,1.

Per quanto riguarda, invece, l'occupazione di terapie intensive e reparti di area medica, la situazione è più sotto controllo. A sforare una delle due soglie sono solo le Marche, che hanno le terapie intensive piene per il 10,5% dei posti. Se dovesse crescere anche l'occupazione dell'area medica la Regione rischierebbe seriamente la zona gialla. Tra chi ha i valori più alti nei reparti Covid non critici ci sono la Calabria con il 10,2% e la Provincia di Bolzano con l'11,6%. Entrambe ancora a distanza dalla soglia del 15%.

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