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Inchiesta a Torino, cos’è la vicenda Echidna e chi riguardano le accuse di voto di scambio

La Direzione distrettuale antimafia di Torino ha chiesto gli arresti domiciliari per Salvatore Gallo, l’ex manager di Sitaf ed esponente del Psi tra gli anni Ottanda e Novanta al centro dell’inchiesta Echidna, che indaga gli intrecci tra la ‘Ndrangheta e gli appalti dell’autostrada Torino-Bardonecchia. Gallo, però, non è indagato per fatti di criminalità organizzata, ma per peculato e violazione della normativa elettorale.
A cura di Annalisa Girardi
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Dopo il passo indietro di Raffaele Gallo, esponente di spicco del Partito democratico piemontese, nella corsa alle elezioni regionali a causa dell'inchiesta in cui è coinvolto suo padre, l'indagine Echidna sulle infiltrazioni della ‘Ndrangheta in Piemonte torna a far discutere. La Direzione distrettuale antimafia di Torino ha chiesto gli arresti domiciliari per Salvatore Gallo, l'ex manager di Sitaf ed esponente del Psi tra gli anni Ottanta e Novanta, oggi al centro della vicenda. Gallo senior non è indagato per fatti di criminalità organizzata, ma a suo carico l'accusa ipotizza il reato di peculato e violazione della normativa elettorale: avrebbe promesso o dispensato favori in cambio di voti per i candidati del Pd alle amministrative del 2021. Suo figlio Raffaele, invece, è totalmente estraneo alla vicenda.

"In merito all'indagine Echidna della Dda di Torino sottolineo con forza la mia totale estraneità a comportamenti e fatti anche solo lontanamente assimilabili a vicinanza all'Ndrangheta", ha spiegato in una nota, dicendosi fiducioso che il padre riuscirà in tempi brevi a chiarire la sua posizione. Intanto però l'inchiesta agita il dibattito pubblico, soprattutto in un momento in cui il Partito democratico viene travolto da uno scandalo di corruzione elettorale in provincia di Bari.

L'inchiesta Echidna in particolare si è concentrata sugli intrecci tra la ‘Ndrangheta e gli appalti dell'autostrada Torino-Bardonecchia. Secondo gli inquirenti la criminalità organizzata calabrese sarebbe riuscita a infiltrarsi nella Sitaf, la società che gestisce il tratto di A32 che va appunto dal capoluogo della Regione a Bardonecchia. Salvatore Gallo, detto Sasà, ne è stato a lungo dirigente e ora è indagato peculato e violazione della normativa elettorale. In altre parole, per voto di scambio.

Il giudice per le indagini preliminari aveva negato gli arresti domiciliari richiesta dalla Procura, ragion per cui la Dda ha presentato un ricorso chiedendo che per lui venga attivata la misura cautelare. Ora toccherà al Tribunale del riesame pronunciarsi.

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