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In arrivo le mini zone rosse per arginare il coronavirus: cosa sono e come funzionano

Oggi si decide su Campania, Veneto, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia, che potrebbero passare dalla zona gialla a quella arancione. Ma all’interno di questi territori si potrebbero anche creare delle mini zone rosse, a livello provinciale o comunale: delle aree, quelle più colpite dal coronavirus, in cui attuare limitazioni e divieti più severi, per evitare che l’infezione si diffonda ulteriormente sul resto del territorio regionale.
A cura di Annalisa Girardi
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Oggi il governo, sentiti gli esperti del mondo medico e scientifico, valuterà il cambio di colore per alcune Regioni, considerate più a rischio: sono Campania, Veneto, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia. Questi territori, ad oggi ancora in zona gialla, quella con meno restrizioni in vigore, potrebbero diventare zona arancione. Per la Campania si è anche discussa l'eventualità che passi direttamente a zona rossa. Ad ogni modo, in queste Regioni sono necessarie norme anti-contagio più incisive, visto il pericoloso andamento della curva epidemiologica. Ieri con un'ordinanza regionale, Veneto, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia hanno già introdotto provvedimenti più severi e la Campania ha annunciato che farà lo stesso. Si potrebbe anche decidere a questo punto di non cambiare il colore della Regione sulla mappa, ma di circoscrivere delle mini zone rosse per quelle aree più colpite dal coronavirus.

Cosa sono le mini zone rosse

Di questa eventualità aveva parlato anche Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità, durante l'ultima conferenza stampa sulla situazione epidemiologica nel Paese, in cui aveva appunto sottolineato come la Cabina di regia stesse facendo una serie di accertamenti sui dati regionali, in modo da prendere poi una decisione sulle misure da introdotte. "Abbiamo un sistema di monitoraggio: zone rosse sono state adottate in tutta l'emergenza. Se ora se ne facesse un'altra, anche locale, non mi stupirei per niente. Ora c'è più una visione regionale, con alcuni approfondimenti a livello provinciale. Dobbiamo sempre immaginare il sistema come un insieme unitario che può declinare nelle misure da adottare, che possono anche essere a livello di città o di quartiere", ha precisato Brusaferro. In altre parole, si potrebbero fare delle zone rosse anche a livello provinciale o comunale in una Regione gialla. Ma anche all'interno di una stessa città: si potrebbe creare una mini zona rossa delimitando un quartiere o un'area particolarmente colpita dal virus ed evitando in questo modo che l'infezione si diffonda al resto della città.

La situazione in Campania

La precisazione di Brusaferro è arrivata parlando della questione Campania. Dove quindi si potrebbe procedere ad esempio circoscrivendo una mini zona rossa attorno a Napoli, dove l'incidenza del virus è particolarmente elevata, e lasciare misure meno restrittive nel resto della Regione. D'altronde, lo stesso governatore Vincenzo De Luca ha annunciato un'impostazione di questo tipo al termine del confronto avuto ieri con il governo e le altre Regioni. Delle mini zone rosse in quei Comuni dove si registrano i maggiori focolai di Covid-19, per cui si attiverebbe il blocco degli spostamenti, la chiusura dei negozi (tranne supermercati e alimentari) e il divieto di uscire di casa se non per motivi di salute, lavoro o necessità.

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