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Caso Ilva Taranto

Ilva, Calenda: “Se regione e comune non ritirano il ricorso l’impianto chiude il 9 gennaio”

Il ministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda avvisa il sindaco di Taranto e il presidente della regione Puglia sul caso dell’Ilva: “Se non ritirano il ricorso il 9 gennaio iniziano le operazioni di spegnimento dell’impianto”. La replica di Emiliano: “Ha avuto una crisi nervosa, andremo avanti senza di lui”.
A cura di Stefano Rizzuti
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La mortalità nell’area di Taranto continua ad aumentare, +1% nel 2009 rispetto all’anno precedente. È spaventoso in particolare l’aumento dei tumori per le donne. Questo secondo i dati aggiornati al 2009 e forniti dal ministro della Salute Renato Balduzzi.
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Caso Ilva Taranto

“Se la richiesta di sospensiva fosse accolta dal Tar il 9 gennaio l’Ilva di Taranto si avvierebbe allo spegnimento”. La minaccia di chiusura dell’Ilva viene evidenziata dal ministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda, parlando del mancato ritiro da parte della regione Puglia e del comune di Taranto del ricorso contro il Dpcm con cui il governo ha prorogato l’autorizzazione integrata ambientale per l’Ilva di Taranto. Il messaggio di Calenda è stato raccolto dal sindaco di Taranto Rinaldo Melucci che sembra esser pronto a ritirare il ricorso. Diversamente, il presidente della regione Puglia Michele Emiliano non sembra essere disposto a nessun passo indietro.

Secondo quanto spiegato da Calenda, uno degli effetti del ricorso sarebbe subordinare l’avvio degli investimenti previsti da AmInvestco per circa 2,2 miliardi di euro. Su queste garanzie, il ministro dichiara: “Io non sono disposto a buttare 2,2 miliardi per pagare il conto della politica dei ricorsi del governatore della Puglia e del sindaco di Taranto”. “Io da qui non vado avanti – continua Calenda -.  Governatore e sindaco si assumeranno le loro responsabilità mentre io non posso assumermi quella di far pagare allo Stato 2,2 miliardi solo per permettere ad Emiliano e a Melucci di fare ricorso”, denuncia parlando di una “spada di Damocle inaccettabile” riferendosi al ricorso.

Emiliano e Melucci, spiega ancora Calenda, si sono detti disponibili “a ritirare solo la richiesta di sospensiva ma non il ricorso nel merito e che questo lo valuteranno nel tempo”. “Una posizione inaccettabile, questo non può essere il metodo”, conclude.

Poco dopo Calenda precisa in una nota: “Se seguissimo la linea indicata dal governatore dovremmo annullare il piano ambientale, ovvero lo stesso effetto dell'accoglimento del ricorso al Tar. È del tutto evidente come il governatore, nonostante gli impegni presi sull'anticipo della copertura dei parchi, sul danno sanitario e le bonifiche, avesse già maturato l'intenzione di non raggiungere l'accordo al tavolo”.

Il sindaco di Taranto: ‘Pronti a ritirare parte ricorso’

Il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci risponde a Calenda dicendo che per quanto riguarda “la parte più importante del ricorso degli enti locali, l'istanza cautelare, abbiamo dato disponibilità già da oggi a ritirarla” e questo “toglie dal campo l'ostacolo più grande”, secondo il primo cittadino di Taranto.

Emiliano: ‘Calenda ha avuto una crisi nervosa’

Secondo il presidente della regione Emiliano, “il clima era positivo da parte di tutti, poi a un certo punto c’è stato uno scambio di sms tra Calenda e De Vincenti (ndr. poi smentito però dallo stesso Calenda) e Calenda ha avuto una crisi nervosa. Si è alzato, ha fatto un intervento durissimo ed è andato via”.

“È necessaria una sdrammatizzazione – argomenta Emiliano -. Se Calenda fa questa pantomima perché ha capito che questa operazione può avere altre problematiche e pensa di dare la colpa alla regione Puglia e al comune di Taranto si sta comportando in modo immaturo e ne risponderà nelle sedi competenti”. “Non è vero – aggiunge ancora – che il ricorso blocchi alcunché. Sono delle sciocchezze che non so chi gli ha raccontato”. “È stato un percorso positivo e noi siamo dell’idea che siccome Calenda è un ministro pro tempore il tavolo si è insediato e può essere anche essere autogestito da tutti quelli che vogliono partecipare – conclude Emiliano – Abbiamo intenzione di trovare una soluzione, e visto che Calenda è solo un mediatore noi facciamo anche senza di lui per trovare tranquillamente una soluzione”.

Renzi: ‘Pronto a tutto per non far chiudere Ilva'

Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario del Pd ed ex presidente del Consiglio Matteo Renzi: "La chiusura dell'Ilva sarebbe un tragico errore per i lavoratori di Taranto ma anche per tutto l'indotto del Mezzogiorno. Sono pronto a fare tutto ciò che è utile perché il tavolo del Ministro Calenda, del Governatore e del Sindaco produca un risultato positivo. L'Ilva non può chiudere".

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