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Ilva, ArcelorMittal: “Sì a ulteriori impegni”. Di Maio: “Analizzeremo le nuove proposte”

ArcelorMittal si dice pronta a migliorare la propria offerta come chiesto alcune settimane fa da Luigi Di Maio. L’azienda si dice poi “fiduciosa che con il supporto del governo sarà possibile finalizzare nei prossimi giorni l’accordo con i sindacati”. Per Di Maio restano comunque da “completare gli accertamenti sulla gara”.
A cura di Giorgio Tabani
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Ancora un incidente sul lavoro nello stabilimento Ilva di Taranto: un operaio di 37 anni è rimasto ferito tra le lamiere. Secondo i sindacati sarebbero state ignorate le norme di prevenzione nonostante i solleciti della prefettura sull’adozione di un protocollo di sicurezza.

"ArcelorMittal ha informato i Commissari straordinari di Ilva che accetta tutte le richieste sostanziali di ulteriori impegni riguardo al contratto di affitto e acquisto firmato nel giugno 2017". A renderlo noto in un breve comunicato stampa, nella mattinata di martedì, è lo stesso gruppo anglo-indiano, risultato vincitore della gara bandita il 5 gennaio 2016 dal Governo italiano per la cessione dell'Ilva di Taranto. "ArcelorMittal confida che questi impegni aggiuntivi evidenzino al Governo e agli altri stakeholder nazionali e locali interessati il suo pieno impegno per una gestione responsabile di Ilva". Alcune settimane fa il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro Luigi Di Maio aveva detto, incontrando sindacati e rappresentanti dell'azienda: "Aspettiamo proposte sul versante del piano occupazionale dove bisogna fare di più e al momento il piano ambientale non è soddisfacente". Il nuovo governo, aveva aggiunto il ministro, "si aspetta di più rispetto alle proposte che sono state fatte al precedente, maggiori garanzie" da mettere a punto con "un confronto tecnico serrato tra i membri del mio staff, i commissari e la proprietà".

L'azienda, continua la nota, ha espresso poi fiducia nella possibilità di "finalizzare nei prossimi giorni l’accordo con i sindacati in modo da poter completare rapidamente operazione". In conclusione la multinazionale ha confermato il desiderio di attuare il suo programma di ristrutturazione aziendale "nel più breve tempo possibile in modo da assicurare un futuro sostenibile per Ilva, i suoi lavoratori, i suoi fornitori, i suoi clienti industriali e, nello stesso tempo, la tutela dell’ambiente e il benessere delle comunità locali".

A stretto giro è arrivata una prima replica da parte di Di Maio. Il ministro ha assicurato che le proposte sarebbero state "analizzate in giornata", anche se "intanto sto andando avanti sul versante di accertare che tutto sia stato fatto in regola perché dopo le criticità rilevate dall’Anac è mio dovere accertare cosa sia successo nella procedura di gara". Di Maio ha infatti voluto sottolineare che "le due cose vanno insieme perché non stiamo parlando di affidargli uno stabile di un quartiere ma la più grande acciaieria d’Europa che ha avuto un impatto sulla salute dei bambini e dei più grandi che è stato devastante. Questo impatto è quello che abbiamo evitare e per evitarlo abbiamo bisogno di una gara fatta bene con una procedura del piano ambientale giusta e valida".

L'Autorità Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone è infatti intervenuta di recente sulla questione, su richiesta dello stesso Di Maio. Nelle sette pagine inviate al ministero dello Sviluppo economico l'Anac ha elencato alcune criticità nel processo che tredici mesi fa ha portato all'aggiudicazione di Ilva ad ArcelorMittal. L'autorità ha comunque ribadito che ogni decisione sull'eventuale annullamento della gara rimane una scelta che solo il governo può prendere, nel caso in cui si ravvisi – come prevede la legge – un "preminente interesse pubblico".

Marco Bentivogli, segretario generale Fim, ha stigmatizzato l'indecisione governativa sul destino dell'Ilva, ricordando che le proposte oggi sul campo "erano emerse grazie al confronto sindacale interrotto a causa di un irrigidimento aziendale rispetto alle dichiarazioni che inizialmente aveva fatto il governo, riguardo ad una scarsa chiarezza sulle intenzioni emerse in parte della sua compagine, di volontà di chiusura dell’Ilva di Taranto". La richiesta è quindi quella di "interrompere lo scarica barile, se ci sono vizi nella gara la si annulli, altrimenti riaprire immediatamente il negoziato sindacale fermo da due mesi e dire definitivamente si vuole un Ilva ambientalizzata ma che mantenga la sua vocazione industriale-siderurgica".

Più cauto il  segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, per il quale "diventa indispensabile a questo punto, prima del giudizio del Governo, conoscere le proposte formulate da Mittal". In ogni caso la Uilm vuole "evitare ancora una volta di trovarsi di fronte ad accordi bilaterali, come con il vecchio Governo", instaurando invece "un vero confronto per quanto riguarda il piano ambientale e quello industriale e soprattutto avere una soluzione occupazionale per tutti i 14mila lavoratori". Su quest'ultimo punto, in particolare, la posizione resta la stessa: "Nessun esubero abbiamo detto al ministro Calenda, nessun esubero confermiamo al ministro Di Maio".

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