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Ilaria Salis detenuta in Ungheria

Ilaria Salis, La Russa: “Cose simili anche in carceri italiane, dignità dei detenuti deve starci a cuore”

“Ho visto un sistema non molto dissimile, almeno per gli uomini, cioè di guinzaglio e di manette, ma non ai piedi. Credo che il problema ce lo dobbiamo porre anche in Italia”. Lo ha detto Ignazio La Russa parlando del caso di Ilaria Salis e annunciando che incontrerà a breve il padre della donna detenuta in Ungheria.
A cura di Annalisa Girardi
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Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, annuncia che incontrerà il padre di Ilaria Salis – la donna italiana arrestata circa un'anno fa in Ungheria con l'accusa di aver aggredito due neonazisti durante una manifestazione e detenuta in condizioni degradanti – e afferma di aver avuto notizia di casi simili anche in Italia. La Russa è intervenuto in Aula a Palazzo Madama, dove si discuteva del caso all'indomani dell'udienza in cui la donna è apparsa letteralmente al guinzaglio, con catene legate a polsi e piedi, e ha fatto sapere che il prossimo 2 febbraio incontrerà il padre di Ilaria Salis. Per poi aggiungere che "quello della dignità dei detenuti è un problema che deve stare a cuore a tutti in Ungheria, ma anche in ogni altra parte al mondo, anche Italia dove ho notizia di una situazione non molto dissimile, almeno per gli uomini".

Per poi ribadire: "Ho visto un sistema non molto dissimile, almeno per gli uomini, un po' meno per le donne, cioè di guinzaglio e di manette, ma non ai piedi. Credo che il problema anziché essere incentrato solo su un aspetto internazionale, ce lo dobbiamo porre anche in Italia". Rispetto all'incontro con il padre di Ilaria Salis, il presidente del Senato ha spiegato: "Già da diversi giorni ho preso appuntamento con il padre della ragazza, lo vedrò il 2 febbraio. Non l'ho potuto vedere prima perché partiva per l'Ungheria".

Dal Partito democratico non sono tardate ad arrivare le reazioni alle frasi di La Russa. La responsabile giustizia dem, Debora Serracchiani, ha detto: "Apprendiamo dai media che il presidente La Russa, avrebbe notizia che in Italia vi sarebbero detenuti ‘al guinzaglio'. Si tratta di una dichiarazione molto grave a cui auspichiamo seguirà una denuncia circostanziata. Non vogliamo minimamente credere che il presidente del Senato intervenga in questo modo solo per difendere a testa bassa l'amico Orban. Sarebbe ancor più sgradevole, dal momento che questa sua dichiarazione avviene proprio nel giorno in cui il parlamento ha lungamente dibattuto sulla condizione carceraria italiana evidenziando l'emergenza umanitaria che si vive in molti istituti dove, per colpa dell'inerzia del governo, sono fermi gli investimenti per rinnovare l'edilizia carceraria, rilanciare i progetti per la rieducazione e il lavoro in carcere, potenziare gli organici e incentivare le misure alternative alla pena e le pene sostitutive".

Il Senato ha ospitato un dibattito sul caso della donna dopo che le opposizioni hanno chiesto un'informativa urgente del governo e un intervento di Giorgia Meloni rispetto ai rapporti con il premier ungherese Viktor Orban. Ad esempio, prendendo la parola in Aula, il senatore di Italia Viva Ivan Scalfarotto ha detto: "Quella di Ilaria Salis è una questione politica che va risolta sul piano politico. È necessario che quanto prima la presidente del consiglio venga in Aula a dirci cosa sta facendo per tirare fuori Ilaria Salis dal carcere e portarla in Italia. Giorgia Meloni deve vedere il presidente Orban e fare pressione sull'Ungheria".

Critiche però non sono mancate nemmeno da alcune voci della maggioranza: "L'Ungheria, indipendentemente da tutto, si pone di fatto fuori dall'Europa con quel tipo di immagini, che non si vedevano da altri tempi. Ha fatto bene il ministro Tajani a fare una protesta formalea fare una protesta formale all'ambasciatore. Ma non ci sono giustificazioni per quello che abbiamo visto e quindi ognuno di noi deve fare la sua parte perché si faccia presente all'Ungheria che quello che sta accadendo è assolutamente inaccettabile", ha dichiarato il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, interrogato dai cronisti.

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