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Il sindaco Bandecchi è indagato per minacce dopo la rissa in Consiglio comunale a Terni

Il sindaco di Terni risulta indagato per minacce, oltraggio a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio, dopo la tentata rissa di lunedì scorso in Consiglio comunale: Bandecchi ha cercato di aggredire fisicamente alcuni esponenti dell’opposizione.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Stefano Bandecchi è indagato, ma già ci scherza su "non è la prima volta". Il sindaco di Terni è finito nel fascicolo d'inchiesta aperto dalla Procura dopo la rissa in Consiglio comunale, avvenuta lunedì mattina. Bandecchi ha prima minacciato alcuni esponenti politici dell'opposizione di far saltare loro i denti, poi è passato dalle parole ai fatti, lasciando il suo posto e avvicinandosi minacciosamente verso i banchi di Fratelli d'Italia. Solo l'intervento di tre agenti della polizia locale, presenti in Aula, ha evitato il peggio. Ora, però, il sindaco di Terni è indagato per minacce, oltraggio a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio. L'inchiesta è stata aperta dopo la denuncia di due esponenti di Fratelli d'Italia, Marco Cecconi e Orlando Masselli. I due minacciati platealmente da Bandecchi.

L'iscrizione nel registro sarebbe un atto dovuto – secondo quanto fa sapere l'autorità giudiziaria, che ha anche acquisito alcuni video dei fatti – primo passo nel contesto di una indagine che potrebbe portare all'escussione dei diretti interessati e di persone presenti in Aula al momento dei fatti. Resta da valutare la reazione di Bandecchi davanti all'intervento dei tre agenti di polizia locale, a cui avrebbe opposto resistenza.

Bandecchi, nel frattempo, non si è assolutamente pentito. Anzi. Il sindaco di Terni continua a chiedere delle scuse mentre promette che la prossima volta sarà più violento. E allo stesso tempo ha presentato anche una denuncia, che ricostruisce la versione dei fatti di Bandecchi: "È un esposto preciso contro l'aggressione che ho subito in Consiglio comunale – ha spiegato – Precisamente contro le parole rivoltemi da Masselli, sentite da testimoni, ovvero ‘pagliaccio vieni qua'. Dette sbeffeggiandomi e ridendo. E contro il consigliere Cecconi che si è alzato e ha iniziato a urlare, costringendo la presidente a richiamarlo più volte e me a dirgli di mettersi seduto". Poi ha anche aggiunto: "Per questo mi sono alzato, per farlo rimettere al suo posto. C'è stata una evidente interruzione dei lavori di un pubblico ufficiale, quindi un'interruzione di pubblico servizio".

Il sindaco di Terni ha anche detto di aver ricevuto delle minacce di morte un mese fa, ma che all'epoca aveva raccontato i fatti come un tentativo di rubargli l'orologio. Non si capisce bene, onestamente, secondo quale logica avrebbe dovuto fare una cosa simile. La colpa delle minacce, in ogni caso, sarebbe dell'opposizione secondo Bandecchi: "Quando dissi a tutti che non volevo sporgere denuncia per quelle minacce, spiegai che evidentemente qualcuno si era fatto ‘agitare' dai continui atteggiamenti che Fratelli d'Italia ha nei miei confronti". Ora però le cose sono cambiate: "Da tre mesi il consigliere Cecconi mi prende in giro con le sue dirette video, fomentando alcuni poveracci che poi gli vanno dietro. Ci si deve rendere conto che le parole uccidono e avevo parlato con le autorità proprio per questo. Ora vediamo chi vince".

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